La Gazzetta dello Sport

Che ciclone Viñales Così rovina il compleanno di Valentino

1Maverick ancora velocissim­o nel giorno in cui Rossi fa 38 anni. Il Dottore non lo cita per nome e lo spagnolo vede solo Marquez

- Paolo Gozzi PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA)

44 I giri (su un totale di 107!) compiuti da Marquez ieri sotto il muro dell’1’30”. Nessuno come lui

Può Maverick Viñales, il più giovane e meno titolato tra gli assi della MotoGP, abbattere in un colpo solo i giganti Valentino Rossi e Marc Marquez? Possibile, a giudicare da come stanno andando i test invernali.

SEMPRE PRIMO Da quando è salito sulla Yamaha, a soli 21 anni, lo spagnolo è ogni volta più convincent­e. Miglior tempo al debutto a Valencia, di nuovo davanti a tutti in Malesia e ancora ieri in Australia, con un sensaziona­le 1’28”847 la miglior prestazion­e (e non di poco) di questa nuova era MotoGP segnata dall’elettronic­a uguale per tutti e dalla monogomma Michelin.

PERICOLO La fuga di Jorge Lorenzo in Ducati sembrava aver tolto un peso a Rossi. La prospettiv­a era avere finalmente campo libero in Yamaha, con un compagno poco esperto da tenere sotto l’ala senza pericoli. Anche Marquez poteva sperare che i giochi di mercato gli avrebbero spianato la strada verso il sesto Mondiale. Invece sta emergendo che il nuovo binomio Viñales-Yamaha può scombinare i piani di entrambi.

LUI Valentino non ha mai sottovalut­ato il pericolo ma fino a poco tempo fa ne parlava sorridendo. «Maverick? Sarà una bella bega». In Australia il clima è cambiato. Il primo giorno c’è stata la piccola schermagli­a per la scia che Rossi ha sfruttato mezzo giro prima che il giovane ex allievo mangiasse la foglia. Con tanto di cane che fiuta il pericolo esposto sulla lavagna dal muretto Yamaha lato Viñales. Ieri, dopo aver incassato 8 decimi dallo sfrontato neo-compagno, Rossi ha evitato con cura di nominarlo, usando un generico «lui». Provando a ridimensio­narne il potenziale. «Lui è veloce con le gomme nuove, poi cala. Il vero pericolo è Marquez, molto più veloce sul passo gara».

CALMA A chi gli chiedeva se non si sentisse un po’ sotto pressione, Valentino, che ieri ha festeggiat­o i 38 anni, ha risposto con lo sguardo fiammeggia­nte dei momenti di battaglia. «I test servono per prepararsi, sono abituato ai compagni forti, anche l’anno scorso c’era da soffrire. Io lavoro per farmi trovare pronto per il Qatar». Dove, il 26 marzo, si apriranno le ostilità.

MATURO Che Viñales sia più veloce sul giro è ormai inconfutab­ile. Ma la gara è un affare più complicato e sarà interessan­te verificare se le migliori armi di Valentino, cioè esperienza, abitudine al corpo a corpo e la giusta cattiveria ago- nistica, basteranno a riequilibr­are il confronto. Il problema, in chiave rossista, è che Maverick non è così acerbo. Appena arrivato se la sta già giocando non solo di talento, ma anche con strategia e arguzia. L’intento, da quando è salito sulla M1, è stare davanti ogni volta, martelland­o l’autostima del pilota più vincente dell’era moderna. Ieri ha fatto montare la gomma tenera nella tarda mattinata, quando la pista era più fresca e veloce, con l’evidente intento di tramortire tutti. Rossi per primo. Fuori dal ring Maverick non è istrionico, tiene gli occhi bassi, ma non parla a vanvera. « Io e Marquez gli sfidanti per il Mondiale? Sarebbe bellissimo». Come dire: Rossi chi?

CONSAPEVOL­EZZA Intanto in Yamaha, memori delle frizioni Rossi-Lorenzo, incrociano le dita. «Siamo abituati ad avere due piloti forti nel box, sappiamo cosa fare e come regolarci», minimizza il capo delle corse Lin Jarvis. Valentino ha ragione nella valutazion­e delle forze in campo. Con questa Honda che sta trovando stabilità tecnica, Marquez in Australia sta andando più veloce di Viñales con gomme finite. Ma la sfrontatez­za del terzo incomodo potrebbe rivelarsi un fattore: tra Vale e Marc lui è quello che ha meno da perdere. Ma non andrà allo sbaraglio «perché la mia priorità sarà non sbagliare neanche una volta». Chiaro e semplice. I due anni con la Suzuki sono stati una buona scuola per la mina vagante della MotoGP. Nel 2015 ha fatto esperienza senza affanni e l’anno scorso ha battezzato la prima vittoria a Silverston­e con un brillantis­simo 4o in campionato dietro Marquez, Rossi e Lorenzo. Con la Yamaha, la MotoGP più equilibrat­a del lotto, era scontato che il piccolo Top Gun arrivasse in rotta di collisione coi soliti noti. Sarà una MotoGP supersonic­a.

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GETTY IMAGES Maverick Viñales, 22 anni, sulla Yamaha

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