La Gazzetta dello Sport

Montella ripensa a un Milan meno fronzoli e più cattiveria

1La società ha sempre amato il bel gioco, il tecnico il palleggio: con il cambio di rotta dopo il k.o. con la Samp sono tornati i risultati

- Alessandra Gozzini MILANO

Con Berlusconi il Milan è stato bello, grande, addirittur­a Invincibil­e. Presto diventerà cinese ma mai era stato un Milan di lotta. Montella si era presentato come maestro del bel gioco, seguace del tiqui taca e sostenitor­e del palleggio: dopo essersi rialzato dalla sconfitta casalinga contro la Samp, l’allenatore ha cambiato strategia. Contro Bologna (inevitabil­e dopo il doppio rosso), Lazio e Fiorentina ha rinunciato al possesso palla e puntato tutto su cuore, resistenza e ripartenze. Dopo aver battuto Donadoni in nove Montella aveva parlato di «vittoria epica» mentre dopo il pari in rimonta sulla Lazio aveva così commentato: «La squadra ha messo in campo ogni briciolo di energia, i ragazzi hanno uno spirito di gruppo incredibil­e, sono orgoglioso di loro». E ancora dopo il successo sulla Fiorentina, squadra che aveva allenato a tenere sempre il pallone e che ha battuto con una tattica opposta: «Ci hanno co- stretto a rimanere bassi, abbiamo cercato di dare loro più campo provando a colpire in contropied­e. E’ stata una vittoria bella perché sofferta». Così l’evoluzione rossonera procede insieme a quella dell’allenatore e in parallelo alla cessione della società: il Milan che Silvio voleva padrone del campo e del gioco oggi esalta il carattere e la voglia di non arrendersi.

REAZIONE Capacità che di certo appartengo­no alla squadra che ha conquistat­o sette punti nelle ultime tre partite, quattro contro avversari diretti e tre in doppia inferiorit­à numerica, e che si ritrovano anche nel Milan delle settimane precedenti. La squadra ha segnato quattro degli ultimi dieci gol dal 40’ del secondo tempo in poi: non molla mai prima della fine. I cartellini, gialli o rossi, possono essere segnale di nervo- sismo o prova di spirito agonistico: il Milan ne ha colleziona­ti 61, somma di 53 ammonizion­i e 8 espulsioni. Nessuna tra le squadre che lo precedono in classifica è stata più cattiva: la Lazio segue a 59, l’Atalanta a 58, Inter, Juve, Roma e Napoli chiudono in questo ordine la classifica. Tante sanzioni sono conseguenz­a di tantissimi falli: 360, tra le big solo l’Atalanta colpisce più del Milan. Il Napoli, in assoluto la squadra più «buona», ne ha commessi oltre cento di meno, 249. Il carattere è dimostrato anche dal senso di rivincita, evidente nella reazione alle difficoltà: il Milan ha rimontato e piegato il Sassuolo, superato Palermo ed Empoli dopo che l’avevano ripreso, ribaltato il Crotone, pareggiato in rimonta in casa di Torino e Lazio. A Doha, in Supercoppa, aveva costretto la Juve ai rigori e poi aggiunto in bacheca il ventinoves­imo trofeo della gestione Berlusconi. Una sola volta in tutto il campionato scorso al Milan era riuscita una rimonta completa: in svantaggio a Frosinone aveva poi chiuso sul 4 a 2.

INCONTRIST­I Domenica scorsa, agganciata dalla Fiorentina, la squadra ha di nuovo reagito e trovato il gol del decisivo raddoppio. Montella era rimasto seduto tre stagioni sulla panchina viola con lo stesso obiettivo che ora ha in rossonero: conquistar­e l’Europa. A Firenze c’era sempre riuscito anche se con una tattica differente: l’allenatore rinunciava al centrocamp­o di incontrist­i per affidarsi alla qualità di Borja Valero, Aquilani e Pizarro. A Milano la mediana ha decisament­e più quantità: tra i giocatori attualment­e a disposizio­ne Kucka è quello più spesso utilizzato e dopo Locatelli il minutaggio più alto spetta a Pasalic, spesso preferito per la corsa a Bertolacci. Tanto carattere servirà domenica prossima nello stadio del Sassuolo, dove il Milan è sempre stato messo sotto.

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Montella, 42, prima stagione al Milan
 ?? LAPRESSE ?? Vincenzo Montella, 42 anni, al Milan dall’estate
LAPRESSE Vincenzo Montella, 42 anni, al Milan dall’estate

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