La Gazzetta dello Sport

Mou in Croazia per Perisic Ma l’Inter lo blinda: 60 milioni

1L’allenatore dello United è volato in Croazia per Ivan, però Suning non lo cede per meno di 60 milioni. E piace pure Brozovic

- Luca Taidelli MILANO @LucaTaidel­li

Ivan Perisic piace al punto che lo si va a vedere anche se è... squalifica­to. Josè Mourinho in persona ieri infatti era a Zagabria per osservare da vicino il 28enne di Spalato in occasione del match tra Croazia e Ucraina. Peccato che l’esterno interista non fosse in campo a causa dell’espulsione rimediata nell’ultimo match valido per le qualificaz­ioni al Mondiale 2018.

PIANO INTER La sostanza però non cambia. Mou non è mica... pirla. Dopo Chelsea e Liverpool, anche il Manchester United vuole fortemente Perisic e sarebbe pronto a mettere sul piatto 40 milioni di euro. Alla disperata ricerca di gente duttile che veda la porta, Mourinho lo ha messo in cima alla lista della spesa, con Antoine Griezmann, di un mercato estivo destinato a stravolger­e la rosa dei Red Devils. A meno di offerte indecenti (dai 60 milioni in su), l’Inter però non ha intenzione di cedere un elemento a ragione ritenuto fondamenta­le anche per il futuro. L’idea del club è quella di fare cassa cedendo entro giugno uno tra Banega e Brozovic per rientrare nei paletti Uefa alla voce FFP, per poi scatenarsi in entrata grazie a un budget di almeno 150 milioni stanziato da Suning. Un progetto molto ambizioso, che appunto non prevede la cessione di un sicuro top player come Perisic. Diverso appunto il discorso per Brozovic (lui sì ieri in campo), che con l’esplosione di Kondogbia non è più ritenuto indispensa­bile. Visto che gli 8 milioni pagati al tempo alla Dinamo sono ormai in buona parte ammortati, Marcelo – per il quale l’Inter chiede 25-30 milioni – potrebbe garantire un’enorme plusvalenz­a. «Siamo in contatto con diversi club inglesi» ha detto l’agente di Brozo. Nella sua missione croata Mou si starebbe appoggiand­o a Predrag Mijatovic. L’ex Real Madrid in- fatti muove i fili nelle trattative che riguardano tutti i maggiori calciatori balcanici. E va ricordato che Perisic ha appena cambiato agente, passando all’accoppiata Pini Zahavi-Fali Ramadani

QUEI FINALI Ivan infatti per Mou rimane il piatto forte. Perché anche se negli occhi dei tifosi interisti ci sono ancora i tre gol mangiati nel finale a Torino, nella seconda stagione italiana l’ex Wolfsburg sta facendo la differenza. Innanzitut­to con le 9 reti in campionato, quasi tutte pesantissi­me. Ci sono infatti i gol decisivi contro Juve e Milan, quello rompi ghiaccio col Crotone, la doppietta in rimonta a Udine, quella nella cinquina di Cagliari, il gol del pareggio col Bologna e quello del sorpasso sul Chievo. Perisic però sta elevando il proprio gioco non solo per come apre le difese avversarie con i suoi strappi ma anche per il sacrificio in fase di non possesso. Proprio a Torino ha fatto su e giù per la fascia sinistra come un tergicrist­allo, finendo col pagare lo sforzo in termini di lucidità sottoporta.

SOLO IL GIUDICE Anche perché l’unico in grado di fermare il croato sembra essere il giudice sportivo. Con Pioli in campionato è sempre stato titolare, tranne che col Genoa – quando però entrò nel secondo tempo – e contro l’Empoli, causa squalifica per le proteste nel finale del match contro la Juve. Col nuovo tecnico è un po’ cambiata anche la posizione di Perisic. Mentre De Boer voleva sia lui sia Candreva molto larghi nel 4-2-3-1, con Pioli i due hanno libertà di scambiarsi fascia, accentrars­i e abbassarsi per facilitare l’inseriment­o ora dei terzini ora dei centrocamp­isti.

CRESCITA E SAMP La crescita del croato del resto è testimonia­ta dai dati Opta relativi alle due stagioni italiane. Nel primo campionato interista Ivan ha segnato un gol ogni 5 gare, mentre ora siamo a uno ogni tre. Decollate anche le occasioni da rete create a partita (da 0,94 a 1,74), i cross ( 5,33 contro 3,26), i dribbling riusciti (da 0,82 a 1,15), i tiri nello specchio (da 0,62 a 1,11) e la percentual­e realizzati­va, passata dal 13% al 16%. Visto che non si ferma mai, Perisic si potrà riposare un po’ e ripresenta­rsi ad Appiano mercoledì pronto per il rush finale in cui sarà una della chiavi nella caccia all’Europa. Lunedì 3 aprile l’Inter ripartirà dalla Sampdoria. Proprio l’avversario cui il 4 ottobre 2015 Ivan segnò la sua prima rete italiana con una zampata sotto porta su assist di Icardi. Perché l’anno scorso il croato segnava sempre sbucando sul secondo palo, mentre ora fa centro anche da fuori e di testa. Un altro pezzo forte della casa infatti è l’elevazione, complice anche la passione per basket e pallavolo.

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GETTY/LAPRESSE Ivan Perisic, 28, esterno offensivo croato, a Milano dal 2015
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