PARTITA AI RAGGI X Immobile-Belotti grandi attaccanti ma non ancora coppia
Punte azzurre devono migliorare nel dialogo, ma sono formidabili nel cercare spazi. Soprattutto se li lancia Verratti
LA MOSSA TATTICA
Il calcio non è aritmetica. Dunque mettere insieme un attaccante da 22 gol e un altro da 17 non sempre produce una somma esatta. Andrea Belotti e Ciro Immobile non sono ancora una coppia, anzi la coppia che può far sognare l’Italia in prospettiva Russia 2018, anche se sono due grandi centravanti: e infatti il laziale ha segnato mentre il Gallo ci è andato vicino. Entrambi sono poco avvezzi al 42-4, un sistema molto chiaro nelle idee di Giampiero Ventura ma ancora in fase di progettazione sul campo, perché nei loro club agiscono da punta centrale nel tridente. Nel 4-3-3 sia Belotti sia Immobile sono formidabili nell’andare a caccia di spazi, in azzurro invece dovrebbero muoversi in maniera un po’ diversa e non riesce loro benissimo. Sistemati molto vicini tra loro ma in orizzontale, non in verticale per sfruttare le sponde uno per l’altro, i due attaccanti hanno offerto a lungo poche soluzione al largo possesso palla azzurro, rendendo complicato e un po’ farraginoso l’avvicinamento alla porta dell’Albania e la costruzione frequente di azioni pericolose.
BARZAGLI LIBERO De Biasi ha preparato la sfida quasi uomo contro uomo, affidando De Rossi e Verratti ai suoi due centrali di centrocampo e chiedendo a Cikalleshi, l’unica vera punta, di preoccuparsi di Bonucci, il regista «di riserva». Nello sviluppo azzurro, quindi è stato volontariamente lasciato libero Barzagli, che infatti è stato il giocato nella partita con più passaggi positivi: 85. Esemplare l’azione al 18’ del secondo tempo, quando il difensore della Juventus ha potuto percorrere indisturbato quasi tutta la metà campo albanese fino ad andare alla conclusione: altissima, innocua, cioè esattamente quel che voleva ottenere De Biasi. Il poco movimento degli attaccanti - più nel primo tempo che nel secondo, per la verità - offriva pochi appoggi verticali a Barzagli, che solo al 23’ ha trovato Belotti davanti a sé, con sponda per Insigne e cross dall’altra parte per il tiro al volo di Zappacosta. Ma un’azione così si è vista poco, pochissimo, e l’Italia ha anche sfruttato poco il movimento interno di Candreva, quasi in posizione da trequartista nella quale riusciva a sfuggire agli «accoppiamenti» albanesi ma senza essere efficace (20 palle perse). Zappacosta ha spinto molto da quella parte, ben 4 i suoi cross, mentre la sinistra azzurra è stata utilizzata al minimo sindacale.
GRAN VERRATTI Non è tutto da buttare, ovviamente, nella gara dell’Italia, a partire dai tre punti ottenuti da due piazzati. In particolare, ha impressionato una volta di più la crescita, anche a gara in corso, di Marco Verratti. Il centrocampista del Psg ha sofferto a lungo il controllo da vicino di Basha o Memushaj, ma la sua prestazione è andata in crescendo. Verratti è stato il giocatore con più tocchi, 110, da una parte all’altra del campo: 78 passaggi positivi e anche 8 palle recuperate, con percussioni palla al piede e idee da trequartista, di prima in verticale. Una volta per Belotti (tiro intercettato da Strakosha con una paratona), una volta per Immobile ( tiro stoppato da Ajeti) quando i due attaccanti si sono potuti lanciare negli spazi. Su movimenti da 4-3-3, che conoscono meglio rispetto a quelli di questo 4-2-4.