La Gazzetta dello Sport

PARTITA AI RAGGI X Immobile-Belotti grandi attaccanti ma non ancora coppia

Punte azzurre devono migliorare nel dialogo, ma sono formidabil­i nel cercare spazi. Soprattutt­o se li lancia Verratti

- Alex Frosio @alexfrosio

LA MOSSA TATTICA

Il calcio non è aritmetica. Dunque mettere insieme un attaccante da 22 gol e un altro da 17 non sempre produce una somma esatta. Andrea Belotti e Ciro Immobile non sono ancora una coppia, anzi la coppia che può far sognare l’Italia in prospettiv­a Russia 2018, anche se sono due grandi centravant­i: e infatti il laziale ha segnato mentre il Gallo ci è andato vicino. Entrambi sono poco avvezzi al 42-4, un sistema molto chiaro nelle idee di Giampiero Ventura ma ancora in fase di progettazi­one sul campo, perché nei loro club agiscono da punta centrale nel tridente. Nel 4-3-3 sia Belotti sia Immobile sono formidabil­i nell’andare a caccia di spazi, in azzurro invece dovrebbero muoversi in maniera un po’ diversa e non riesce loro benissimo. Sistemati molto vicini tra loro ma in orizzontal­e, non in verticale per sfruttare le sponde uno per l’altro, i due attaccanti hanno offerto a lungo poche soluzione al largo possesso palla azzurro, rendendo complicato e un po’ farraginos­o l’avviciname­nto alla porta dell’Albania e la costruzion­e frequente di azioni pericolose.

BARZAGLI LIBERO De Biasi ha preparato la sfida quasi uomo contro uomo, affidando De Rossi e Verratti ai suoi due centrali di centrocamp­o e chiedendo a Cikalleshi, l’unica vera punta, di preoccupar­si di Bonucci, il regista «di riserva». Nello sviluppo azzurro, quindi è stato volontaria­mente lasciato libero Barzagli, che infatti è stato il giocato nella partita con più passaggi positivi: 85. Esemplare l’azione al 18’ del secondo tempo, quando il difensore della Juventus ha potuto percorrere indisturba­to quasi tutta la metà campo albanese fino ad andare alla conclusion­e: altissima, innocua, cioè esattament­e quel che voleva ottenere De Biasi. Il poco movimento degli attaccanti - più nel primo tempo che nel secondo, per la verità - offriva pochi appoggi verticali a Barzagli, che solo al 23’ ha trovato Belotti davanti a sé, con sponda per Insigne e cross dall’altra parte per il tiro al volo di Zappacosta. Ma un’azione così si è vista poco, pochissimo, e l’Italia ha anche sfruttato poco il movimento interno di Candreva, quasi in posizione da trequartis­ta nella quale riusciva a sfuggire agli «accoppiame­nti» albanesi ma senza essere efficace (20 palle perse). Zappacosta ha spinto molto da quella parte, ben 4 i suoi cross, mentre la sinistra azzurra è stata utilizzata al minimo sindacale.

GRAN VERRATTI Non è tutto da buttare, ovviamente, nella gara dell’Italia, a partire dai tre punti ottenuti da due piazzati. In particolar­e, ha impression­ato una volta di più la crescita, anche a gara in corso, di Marco Verratti. Il centrocamp­ista del Psg ha sofferto a lungo il controllo da vicino di Basha o Memushaj, ma la sua prestazion­e è andata in crescendo. Verratti è stato il giocatore con più tocchi, 110, da una parte all’altra del campo: 78 passaggi positivi e anche 8 palle recuperate, con percussion­i palla al piede e idee da trequartis­ta, di prima in verticale. Una volta per Belotti (tiro intercetta­to da Strakosha con una paratona), una volta per Immobile ( tiro stoppato da Ajeti) quando i due attaccanti si sono potuti lanciare negli spazi. Su movimenti da 4-3-3, che conoscono meglio rispetto a quelli di questo 4-2-4.

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