La Gazzetta dello Sport

Neymar spettacolo E nel Brasile di Tite show di Paulinho

Seleção fa 4-1 in Uruguay, con il 51° centro della punta del Barça e tris del centrocamp­ista

- Iacopo Iandiorio

Ci sono numeri che, a volte, spiegano un risultato molto meglio di mille parole. La travolgent­e vittoria del Brasile sull’Uruguay per 4-1 giovedì notte, firmata da Neymar e da una tripletta insolita di Paulinho, è uno di quei fatti che si riassumono bene con i numeri. Era da 25 gare di fila (di cui 18 vittorie) e 7 anni e mezzo, dal 14 ottobre 2009, con l’Argentina del c.t. Maradona, che l’Uruguay non perdeva al Centenario, gol di Bolatti. In queste qualificaz­ioni mondiali la Celeste in casa finora aveva vinto 6 gare su 6, si- glando 16 reti e subendone solo una. Col gol di giovedì Neymar è già a 51 centri con la Seleção in 76 gare, a soli 25 anni (compiuti il 5 febbraio), e ora è solo a 4 gol da Romario, sul podio dei bomber brasiliani di sempre con Pelé e Ronaldo. Infine, Paulinho è appena il terzo brasiliano nella storia delle qualificaz­ioni a segnare una tripletta in trasferta: c’erano riusciti finora solo Tostão (agosto 1969 a Caracas col Venezuela 5-0) e Romario (un poker, nell’ottobre 2000 a Maracaibo, ancora col Venezuela, 6-0). E Zico contro la Bolivia (8-0, altro poker) però era sul campo neutro di Cali in Colombia. TITE 7 O Ney e Paulinho (mai aveva siglato una tripletta da profession­ista il 28enne centrocamp­ista del Guangzhou cinese di Scolari), comunque, hanno rovinato la festa a Maestro Tabarez, che giovedì ha celebrato le 168 presenze sulla panchina della nazionale, record mondiale in una sola selezione. Erano di fronte le prime due del girone sudamerica­no e il Brasile ha mostrato una superiorit­à tranquilla, senza mai strafare. Martedì prossimo all’Arena Corinthian­s di San Paolo, vincendo sul Paraguay (e se Ecuador e Cile perdono rispettiva­mente con Colombia e Venezuela), il Brasile si qualifiche­rebbe già per Russia 2018, con 4 turni di anticipo. «Siamo all’ottava partita (e ottava vittoria, ndr) e ancora non ho la dimensione reale del potenziale di crescita di questa squadra», ha detto il c.t. Tite, artefice di un’altra striscia storica, visto che il Brasile mai aveva vinto 7 gare su 7 di fila: finora solo 6 successi di seguito per la Seleção nelle qualificaz­ioni del 1969.

COME O REI I giornali brasiliani hanno celebrato il c.t. di origini mantovane, che ha riportato in voga il «jogo bonito», triangolaz­ioni e palle in velocità. Grazie a un Neymar inarrestab­ile, veloce e pratico nei dribbling. Per capire il valore dei suoi 51 gol in verdeoro: alla sua età Messi ne aveva siglati 27 con la Seleccion, Cristiano Ronaldo col Portogallo era fermo a 22, Ronaldo il Fenomeno 36, Romario solo 10. E O Rei era a quota 52, soltanto un gol in più di O Ney. A fine gara l’ex ragazzino di Santos ha ricevuto negli spogliatoi la maglia celeste dal compagno del Barça Suarez, giovedì squalifica­to. Con Tite è in fase crescente: 5 gol in 6 gare. Ma è tutta la stagione che appare maturo, e il match di ritorno col Psg l’ha mostrato nettamente. Col Barça sta segnando di meno, 14 gol in stagione, ma ormai ha il piglio del trascinato­re. Chiedere ai poveri Coates e Pereira.

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L’esultanza di Neymar, 25 anni, dopo il suo gol nel 4-1 all’Uruguay e la lite fra Leo Messi, 30, e il guardaline­e di Argentina-Cile
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REUTERS-AFP

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