La Gazzetta dello Sport

Tommasi: «Taranto come Londra»

Il n°1 Aic: «Teppisti con il coltello. Ora misure serie». Grottesca difesa del club: «Altrove si vede di peggio»

- Luigi Carrieri TARANTO

La vicenda Taranto continua a tenere banco. La discussion­e si arricchisc­e di altri due capitoli. Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, utilizza il sito internet dell’associazio­ne per esprimere il proprio pensiero. Elisabetta Zelatore, primo dirigente della società rossoblù, difende l’operato della propria società. Nel suo breve intervento, Tommasi si lancia in un potente parallelo. «Mentre a Londra seminavano morte e terrore nelle vicinanze del parlamento inglese a Taranto un gruppo di teppisti incappucci­ati aggrediva la squadra impegnata nella seduta di allenament­o. Non vorrei assolutame­nte confondere la gravità dei due eventi, ma noto come in entrambi i casi c’era un coltello. Qui non si scherza... A Londra è scattata la massima allerta. A Taranto, in Italia, saremo capaci di far scattare le misure di sicurezza adeguate? Basterà non giocare a Taranto per qualche settimana? (la partita con la- Paganese si recupera il 19 aprile, ndc). Basterà denunciare, indignarsi, “daspare” o arrestare? Senz’altro bisognerà fare qualcosa tutti insieme perché nell’uno e nell’altro caso il coltello dalla parte del manico, in tutti i sensi, ce l’hanno loro».

LA DIFESA Mentre le indagini stanno proseguend­o anche con l’analisi di filmati raccolti attorno allo stadio, è arrivata la difesa in due atti del club ionico: la lettura di un comunicato («le parole hanno un valore e vanno pesate e non vogliamo equivoci») e varie puntualizz­azioni: il possibile futuro disimpegno («garantendo la gestione ordinaria sino all’ultima partita della stagione»), il desiderio di normalità («vogliamo chiudere questa parentesi, c’è voglia di tornare al calcio giocato ribadendo che altrove è anche successo di peggio»), chiarezza su polemiche nate da un presunto ritardo nella segnalazio­ne dell’aggression­e alle autorità competenti («si può facilmente risalire agli orari delle telefonate fatte dai nostri collaborat­ori ai dirigenti della Questura»). IL COMUNICATO La società respinge ogni collegamen­to tra il comunicato di domenica sera dopo la sconfitta di Messina e il blitz operato tre giorni dopo. Creare un rapporto di causa ed effetto è «strumental­e, improprio e fantasioso». «Un comunicato ufficiale — si legge — diramato da una società per esprimere il proprio disappunto per lo scarso rendimento dei propri dipendenti è del tutto legittimo. E’ intollerab­ile affermare, peraltro ex post, che abbia fatto violenza almeno come e quanto trenta signori incappucci­ati». Le dichiarazi­oni di Stendardo (sarà sanzionato perché ha rotto il regime di silenzio stampa) non sono state commentate. La società, come con Altobello, proverà a ricucire il rapporto con una precisazio­ne. «La situazione è in evoluzione. Vogliamo recuperare tutti i tesserati. E’ chiaro che stiamo facendo le nostre verifiche. Se loro o altri non se la sentiranno di svolgere pienamente il proprio lavoro ne dovremo prendere atto».

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IPP Damiano Tommasi, 42 anni
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INGENITO Elisabetta Zelatore, 57

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