Il Papa calciofilo che cita il basket
Dalla metafora del «non accontentatevi del pareggio nella vita, cercate sempre la vittoria» a quella recente del « piede perno del basket come Croce di Gesù» raccontato ai sacerdoti di Roma. Nel vocabolario di Papa Francesco lo sport non manca mai. Anche perché Jorge Maria Bergoglio di gol ne ha visti tanti. E se Diego Maradona gli ha ricordato qualche mese fa quello «del secolo», come c’è scritto all’Azteca di Città del Messico, contro l’Inghilterra, lui prese in contropiede un giorno in Vaticano pure Messi e Higuain chiedendo loro: «Chi di voi ricorda il gol di Pontoni al Racing?». Un graffio nella memoria, rinfrescato pure al figlio del bomber prediletto in un incontro in Vaticano: pallonetto a scavalcare due avversari prima di battere a rete, vissuto quando aveva 9 anni e già stravedeva per l’ama- to San Lorenzo de Almagro.
NON SOLO CALCIO Il riferimento cestistico sul piede perno è probabilmente figlio dei pomeriggi nei quali vedeva giocare a basket il padre, Jorge Mario. Ma il suo invito è stato sempre quello di vedere «tutto lo sport». Eccolo allora ricordare ai rappresentanti della polisportiva Lazio che «in Italia, come in Argentina, si rischia di parlare solo di calcio». Forse anche per questo, prima dell’ultimo Superbowl, Bergoglio ha inviato un suo video messaggio a tifosi e protagonisti della partita di Houston, ricordando che «prendere parte ad attività sportiva ci fa andare ol- tre la nostra visione personale della vita». Ma quel “tutto” lo sport non significa solo tutti gli sport. Tutto lo sport è anche l’invito «a non far giocare solo i più bravi» e l’attenzione allo sport come “diritto”, parole che hanno fatto parte del suo discorso nell’incontro inter religioso su “sport e fede”, a cui partecipò in ottobre anche il presidente del Cio, Thomas Bach. Che ascoltò l’invito del Papa a tutti i protagonisti del mondo dello sport a «proteggerlo dalla manipolazione e dallo sfruttamento commerciale». In quell’occasione, il Papa incontrò Paulo Lokoro, il mezzofondista del Sud Sudan che a Rio aveva gareggiato nella squadra dei ri- fugiati. E proprio ai rifugiati, aveva detto in bocca al lupo in una lettera prima dell’inizio dell’Olimpiade: «Che tramite voi tutti, l’umanità comprenda che la pace è possibile».
Ma il discorso “sportivo” più famoso del Papa è stato quello pronunciato in piazza San Pietro, nel giugno del 2014, in occasione dei 70 anni del Centro Sportivo Italiano. Era il giorno dell’incontro, da Francesco a Francesco. Il secondo Francesco era Messori, il ragazzo che qualche anno fa, partendo da una pagina di Facebook, inventò letteralmente la storia della nazionale di calcio degli amputati. Fu allora che Bergoglio invitò a non accontentarsi del pareggio e chiese per i giovani «educazione, sport e lavoro». Un tenerissimo incontro da Francesco a Francesco.
Il padre cestista e le metafore per i fedeli: dal «piede perno che è come la croce di Gesù» a non «accontentatevi del pareggio»