La Gazzetta dello Sport

CONTRO LA SPAGNA SERVIRÀ DI PIÙ

- di LUCA CALAMAI MAI email: lcalamai@rcs.it t

Non li molliamo. Continua il testa a testa tra Spagna e Italia. Una corsa parallela che vivrà il passaggio decisivo nello scontro diretto del prossimo 2 settembre. La nazionale di Lopetegui arriverà alla sfida della verità con due vantaggi: il fattore campo e una migliore differenza reti. Difficile pensare che il doppio appuntamen­to di giugno (Macedonia-Spagna e ItaliaLiec­htenstein) possa cambiare qualcosa nel rapporto di forza tra le due regine del gruppo G. Non siamo favoriti ma siamo in corsa. Gli azzurri sono vivi. Lo hanno dimostrato anche nel passaggio non semplice contro un’Albania scesa in campo con le motivazion­i di chi disputa quasi un derby. Non è stata un’esibizione da manuale. L’Italia di Ventura non ha incantato ma ha vinto rischiando poco. Ci sono delle basi interessan­ti sulle quali costruire un progetto di livello superiore. Perché servirà un’Italia migliore per arrivare davanti alle Furie Rosse. Mister cento milioni Belotti stavolta non ha segnato ma ha propiziato il rigore che De Rossi ha trasformat­o mettendo la gara in discesa. Il centravant­i del Torino ha forza, grinta e continua a crescere. E dire che ai tempi del Palermo era schiacciat­o ed emarginato dall’esplosione del fenomeno Dybala. Ma non si è arreso. Ora è una delle stelle del calcio italiano. E al suo fianco c’è l’amico Immobile. Uno che la butta dentro. Uno che lavora per la squadra. Sono loro i nostri nuovi gemelli del gol.

Contro la Spagna la formula tattica dovrà essere studiata con grande attenzione. Il 4-2-4 non ha entusiasma­to. Ventura ha tempo per pensarsi. Un bomber come Belotti, a esempio, ha bisogno di spazi meno intasati e di qualche cross in più. Per conquistar­e subito il visto per il Mondiale in Russia servirà la gara perfetta. E’ comunque un’Italia che merita di essere aiutata da tutto il movimento. Il cittì azzurro ha già presentato le sue richieste per aumentare le nostre potenziali­tà a inizio settembre. Prima di bocciarle ci dovrà essere un’attenta riflession­e. Questa Nazionale che mescola il gruppo storico che ruota intorno a Buffon, Bonucci e Barzagli ai Belotti-boys è un formidabil­e traino per tutta l’azienda pallone.

Certo, la Spagna è la Spagna. Lo ha dimostrato anche contro Israele. A segno David Silva, Diego Costa, Isco e quel Vitolo che è una bella scommessa vinta dal nuovo cittì Lopetegui. Sarà uno da non perdere di vista. Le Furie Rosse non sono più una macchina da vittorie come qualche anno fa. Ma hanno conservato lo spirito della grande nazionale e un’idea tattica mai tradita che aiuta i nuovi arrivati a inserirsi velocement­e. Anche contro Israele però la squadra di Lopetegui ha dimostrato qualche passo falso nella fase difensiva. Il portiere De Gea è stato decisivo in un paio di occasioni. I nostri gemelli del gol possono fare la differenza. Hanno la sfacciatag­gine giusta per riuscirsi.

Tornando alla notte del Barbera c’è da ricordare il bombardame­nto di petardi partito dalla curva albanese che ha obbligato l’arbitro Vincic a sospendere la gara per 8 minuti. Per fortuna, grazie anche agli inviti dei giocatori di De Biasi la gara è ripresa regolarmen­te. I tifosi azzurri hanno risposto ai teppisti ospiti intonando l’Inno di Mameli e aspettando pazienteme­nte che il fumo si alzasse. Anche sugli spalti abbiamo vinto nettamente. Un altro bel segnale.

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