La Gazzetta dello Sport

Via la norma sorpassi anti-Verstappen «Ora liberi di lottare»

La Fia: in frenata si può cambiare traiettori­a senza danneggiar­e i rivali. Papà Jos: «La gente vuole i duelli in pista, non i piloti puniti»

- INVIATO A MELBOURNE lu.pe.

Èdestino che Max Verstappen fissi nuovi standard, spostando i limiti più avanti. Con lui sono cambiate le regole. Ha debuttato in Formula 1 che era ancora minorenne, suscitando scetticism­o e cori di disapprova­zione morale, tanto che la Fia ha dovuto fissare un limite di 18 anni per partecipar­e ai gran premi. Poi ha scompagina­to le gerarchie, con i suoi sorpassi fulminanti ad Alonso, Vettel e Rosberg, ma anche con le manovre difensive da brivido su Raikkonen a Spa e su Hamilton a Suzuka. Al punto da spingere la Federazion­e a introdurre un’altra norma, che vietava di cambiare traiettori­a durante le frenate, sbarrando la strada agli avversari. COPYRIGHT Per ironia, non ne ha fatto le spese il ragazzino terribile della Red Bull, bensì il quattro volte iridato Sebastian Vettel, punito l’anno scorso in Messico proprio per la regola anti-Verstappen, visto che aveva toccato Daniel Ricciardo nel tentativo di difendersi da un attacco in staccata. «Seb è stato ridicolo – disse allora Verstappen –. Si è spostato quando Daniel lo aveva già affiancato con la macchina. Lui non sa fare quella manovra, io sì». L’affondo sprezzante di Max, lanciato dopo una gara in cui era stato a sua volta penalizzat­o per un taglio fuori pista mentre era in lotta proprio con Vettel, ebbe il tono della rivendicaz­ione. Quasi stesse parlando di un copyright. Il suo marchio di fabbrica. La dote unica di un campione, un predestina­to.

FELICE Adesso si scopre che la regola anti-Verstappen non c’è più. L’ha spiegato Charlie Whiting, il direttore di gara, alla vigilia del GP Australia. Le deviazioni di traiettori­a in frenata d’ora in poi saranno concesse, purché un pilota nel difendersi non danneggi l’avversario, risultando quindi pericoloso. «Sapevo da gennaio che questa regola sarebbe stata rimossa – rivela Verstappen –. Però non mi importa. Per me non fa una grande differenza. Significa solo che vogliono finalmente lasciarci gareggiare e lottare in pista con più libertà. Ne sono felice». Vettel è stato ironico: «Bene, riavrò indietro la coppa del terzo posto in Messico». Ma Ricciardo, ridendo, ha preso in giro il tedesco: «In realtà era un trofeo molto piccolo…».

GIUSTO O NO? Nella sostanza i casi sono due: la regola era sbagliata prima oppure non è stato giusto abolirla. A voi la scelta. Jos Verstappen, ex pilota di F.1 con Schumacher alla Benetton e agguerrito papà di Max, non ha dubbi: «Era ora che si cambiasse. Giusto così. La gente vuole vedere duelli in pista, non continue penalizzaz­ioni. Max ha portato nuovi standard con le sue manovre e forse ora lo hanno capito anche gli altri». Già, sarà un caso che la retromarci­a arriva proprio ora che i nuovi padroni di Liberty Media spingono per la Formula Show? Così, dopo essere diventato a 18 anni il vincitore più giovane della storia nel GP di Spagna 2016, Verstappen può sognare di diventare anche il più giovane di sempre a conquistar­e il titolo mondiale, strappando il record al ferrarista Vettel (e chi sennò?). L’impresa è più difficile di qualsiasi sorpasso. Eppure «Max Attack» promette di provarci alla sua maniera. Misto di talento e spregiudic­atezza. «Se gli altri non sorpassera­nno con queste nuove macchine, lui lo farà. Statene certi», avverte Jos. Meglio non contraddir­lo…

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AFP IPP 1. Max Verstappen, 19 anni, al GP Spagna 2016 è diventato il più giovane vincitore di un GP (18 anni e 228 giorni); 2. La manovra contestata all’olandese in Messico che gli è costata il podio 1
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