Amato o discusso resta uno dei big che fa ancora gola
Il flop McLaren non lo abbatte. E la Mercedes... Da Briatore a Linda, quanta Italia nella sua vita
Non vince un gran premio da quasi 4 anni, il secondo e ultimo Mondiale ormai è datato 2006 e in questa prima gara 2017 è destinato a fungere da comprimario, sempre ammesso che la sua McLaren-Honda riesca a portarlo al traguardo. Cosa nient’affatto scontata dopo che i test invernali si sono trasformati in un calvario. Eppure non c’è persona nel paddock della F.1 che osi evitare di inserire nei tre top driver Fernando Alonso, 36 anni il 29 luglio. Se il giro secco in qualifica non è mai stato il suo pezzo forte (anche se ha centrato 22 pole e 37 partenze in prima fila su 273 gare disputate), la sua superiorità nel leggere le situazioni di gara è indiscussa.
MARCHIO Anche se da quando ha lasciato Maranello non è più apparso sul podio, Alonso resta uno dei più amati (o discussi) tra i piloti in circolazione. Il suo account twitter è seguito da 2,45 milioni di seguaci e il suo museo, inaugurato a fine giugno 2015 a Oviedo, in meno di un anno (dati di aprile 2016) aveva già fatto registrare circa 50 mila visitatori. Dentro vi si trovano tutte le sue macchine da corsa, sin dai tempi dei kart oltre a tute e caschi: merito della caparbietà con cui papà José Luis ha conservato i cimeli del figlio e delle capacità contrattuali di Fernando che è sempre riuscito a inserire la clausola che gli consente di portarsi a casa a fine stagione la monoposto.
SCUOLA Alonso attraverso la propria fondazione tiene corsi di educazione stradale (gratuiti) per gli alunni delle scuole delle Asturie. A Oviedo ha costruito un kartodromo, disegnato, copiando le curve più famose affrontate nelle piste di tutto il mondo: lì, oltre alle ga- re, organizza campus per aspiranti piloti, ai quali partecipa di persona. Lui che ancora padre non è ma che, dopo il divorzio dalla cantante Raquel del Rosario, ora sta con Linda Morselli, la bella modella brianzola, presenza discreta nel paddock, già ex di Valentino Rossi.
ITALIA Intanto lasciato dopo quattro anni Dubai, ora vive Lugano. Posizione perfetta per le frequenti puntate italiane a Milano o più giù a Maranello per incontrare gli amici ferraristi protagonisti di una bella storia, purtroppo senza lieto fine: quel titolo iridato che ha solo sfiorato nel 2010 e 2012. Di italiani è popolata l’intera carriera di Fernando: Cesare Fiorio e Giancarlo Minardi, che lo fecero debuttare in F.1, Flavio Briatore, al quale è ancora legato da stima, affetto e affari, con cui ha vinto i due mondiali (2005-06) al volante della Renault, e poi Luca di Montezemolo e Stefano Domenicali, che lo hanno sostenuto e «sopportato» tra il 2010 e il 2014 durante il suo sogno rosso, passando da Andrea Stella, che lo ha seguito in questa sinora sfortunata avventura alla McLaren. Senza dimenticare Fabrizio Borra (più un confidente, un amico che un semplice preparatore) ed Edoardo Bendinelli, l’altro «fisio» che lo ha reso zio,
avendo sposato sua sorella Lorena.
DUBBIO Ha vinto poco (sinora) per le sue capacità, Fernando? Il dibattito è aperto: certo è che il suo carattere non sempre lo ha aiutato a prendere le decisioni corrette. Per esempio quella di lasciare la super competitiva McLaren per tornare in Renault al termine del tribolato 2007. Oppure quella di auto convincersi che la Ferrari mai avrebbe prevalso sulla Mercedes ibrida, che lo ha spinto nelle braccia della McLaren-Honda, con la speranza di rinverdire i fasti di Senna e Prost. Un matrimonio che sinora si è rivelato un flop.
SCENARIO E sì che in sella alla sua amata bici (tre anni fa fu vicinissimo a realizzare una squadra di ciclismo al punto di ingaggiare Paolo Bettini come direttore tecnico) si era preparato alla grande per questa che, grazie anche alle nuove regole e alla maggiore esperienza della Honda, doveva essere la stagione del rilancio. Ma Fernando, comunque, non si arrende: correrà nel 2017 col coltello tra i denti nella speranza magari di riuscire fra un anno ad approdare alla Mercedes a fianco o al posto di Hamilton. La parola ritiro non è ancora nel suo vocabolario.