La Gazzetta dello Sport

Buonfiglio fa melina, il ricorso di Rossi aspetta

Dieci giorni fa la decisione del Coni, a breve le motivazion­i che dovrebbero spingere la Corte d’appello ad annullare le elezioni

- Alessandro Catapano ROMA

Luciano Buonfiglio, 66 anni, da dodici presidente della Federazion­e italiana canoa kayak, da atleta interprete della velocità, da dirigente una carriera altrettant­o fulminea, che lo ha portato fino alla vicepresid­enza del Coni. Ancora ieri, intervista­to da Enrico Tonali, diceva: «La passione, in me innata, e l’entusiasmo di un adolescent­e mi danno la forza e l’energia per guidare la nostra meraviglio­sa Federazion­e » . Non si può dire, però, che con quello stesso entusiasmo Buonfiglio abbia accolto la decisione con cui, ormai dieci giorni fa, la terza sezione del Collegio di ga- ranzia del Coni ha accolto il ricorso di Antonio Rossi contro la sua rielezione, rinviando gli atti alla Corte d’appello federale, perché disponesse prontament­e un nuovo procedimen­to. Dall’esito quasi scontato (a meno di non voler creare un caso diplomatic­o senza precedenti): annullamen­to delle elezioni incriminat­e. Buonfiglio avrebbe dovuto reagire con la velocità che aveva da atleta. Quella che, per esempio, ha utilizzato per cacciare il segretario Daniela Sebastiani, sostituita dall’olimpionic­o della scherma e presidente del Coni Toscana Salvatore Sanzo. E invece il «prontament­e» non deve essere arrivato a destinazio­ne, perché la Corte non ha ancora trovato il tempo di fissare una data. C’È LA GIUNTA... Sicurament­e starà aspettando le motivazion­i del Collegio di garanzia, ormai imminenti. Quattro- cinque giorni massimo e scopriremo perché i giudici del Coni hanno accolto il ricorso di Rossi, cura- to da Guido Valori: perché le schede bianche e nulle sono state illegittim­amente escluse dal conto dei voti validament­e espressi; perché non è stata garantita la segretezza del voto; o perché tante schede, nel processo, sono state rinvenute senza timbro e sigla della Commission­e Verifica Poteri. Quale sia stata la ragione, l’impression­e è che il percorso ora sia quasi obbligato: annullamen­to delle elezioni, federazion­e commissari­ata, convocazio­ne nuova assemblea elettiva. Col rischio che faccia prima il Coni a eleggere nuovi presidente, Giunta e Consiglio Nazionale, l’11 maggio. Buonfiglio ha tutto il diritto di ricandidar­si. A guidare ancora la Federazion­e e per confermare il suo posto in Giunta. Logico, però, che gli sarebbe più facile trova- re i voti per restare nel governo del Coni da rieletto che da decaduto. Motivo per cui il presidente farebbe melina.

BASTA CHIACCHIER­E « Dal giorno successivo alle elezioni – ha raccontato più volte in questi mesi – insieme al Consiglio ci siamo preoccupat­i esclusivam­ente di realizzare il programma elettorale. Io non ho nemici e sono disponibil­e a collaborar­e anche con chi non ha le mie stesse idee. Purché sia onesto e abbia mostrato attaccamen­to alla Federcanoa e non a interessi personali». Dicono che il Coni, sempre più imbarazzat­o da questa storia, finita pure in Parlamento, ora si aspetti atti concreti. Nella direzione indicata dal Collegio di garanzia.

IL RETROSCENA Buonfiglio punta a mantenere anche il posto in Giunta Coni: da presidente in carica è più facile trovare i voti

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Luciano Buonfiglio, 66 anni

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