Buonfiglio fa melina, il ricorso di Rossi aspetta
Dieci giorni fa la decisione del Coni, a breve le motivazioni che dovrebbero spingere la Corte d’appello ad annullare le elezioni
Luciano Buonfiglio, 66 anni, da dodici presidente della Federazione italiana canoa kayak, da atleta interprete della velocità, da dirigente una carriera altrettanto fulminea, che lo ha portato fino alla vicepresidenza del Coni. Ancora ieri, intervistato da Enrico Tonali, diceva: «La passione, in me innata, e l’entusiasmo di un adolescente mi danno la forza e l’energia per guidare la nostra meravigliosa Federazione » . Non si può dire, però, che con quello stesso entusiasmo Buonfiglio abbia accolto la decisione con cui, ormai dieci giorni fa, la terza sezione del Collegio di ga- ranzia del Coni ha accolto il ricorso di Antonio Rossi contro la sua rielezione, rinviando gli atti alla Corte d’appello federale, perché disponesse prontamente un nuovo procedimento. Dall’esito quasi scontato (a meno di non voler creare un caso diplomatico senza precedenti): annullamento delle elezioni incriminate. Buonfiglio avrebbe dovuto reagire con la velocità che aveva da atleta. Quella che, per esempio, ha utilizzato per cacciare il segretario Daniela Sebastiani, sostituita dall’olimpionico della scherma e presidente del Coni Toscana Salvatore Sanzo. E invece il «prontamente» non deve essere arrivato a destinazione, perché la Corte non ha ancora trovato il tempo di fissare una data. C’È LA GIUNTA... Sicuramente starà aspettando le motivazioni del Collegio di garanzia, ormai imminenti. Quattro- cinque giorni massimo e scopriremo perché i giudici del Coni hanno accolto il ricorso di Rossi, cura- to da Guido Valori: perché le schede bianche e nulle sono state illegittimamente escluse dal conto dei voti validamente espressi; perché non è stata garantita la segretezza del voto; o perché tante schede, nel processo, sono state rinvenute senza timbro e sigla della Commissione Verifica Poteri. Quale sia stata la ragione, l’impressione è che il percorso ora sia quasi obbligato: annullamento delle elezioni, federazione commissariata, convocazione nuova assemblea elettiva. Col rischio che faccia prima il Coni a eleggere nuovi presidente, Giunta e Consiglio Nazionale, l’11 maggio. Buonfiglio ha tutto il diritto di ricandidarsi. A guidare ancora la Federazione e per confermare il suo posto in Giunta. Logico, però, che gli sarebbe più facile trova- re i voti per restare nel governo del Coni da rieletto che da decaduto. Motivo per cui il presidente farebbe melina.
BASTA CHIACCHIERE « Dal giorno successivo alle elezioni – ha raccontato più volte in questi mesi – insieme al Consiglio ci siamo preoccupati esclusivamente di realizzare il programma elettorale. Io non ho nemici e sono disponibile a collaborare anche con chi non ha le mie stesse idee. Purché sia onesto e abbia mostrato attaccamento alla Federcanoa e non a interessi personali». Dicono che il Coni, sempre più imbarazzato da questa storia, finita pure in Parlamento, ora si aspetti atti concreti. Nella direzione indicata dal Collegio di garanzia.
IL RETROSCENA Buonfiglio punta a mantenere anche il posto in Giunta Coni: da presidente in carica è più facile trovare i voti