La Gazzetta dello Sport

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De Rossi e Immobile: due reti per tenere il passo della Spagna

- CECCHINI, ELEFANTE, FROSIO, LICARI, LONGHI, VERNAZZA, VITALE

Stessi punti degli iberici (4-1 a Israele): «spareggio» il 2 settembre. Bene Verratti, da rivedere il 4-2-4. Fumogeni dal settore albanese: partita sospesa per 8’

Prendiamoc­i questo successo, che comunque cancella improbabil­i paure di doversi guardare le spalle dall’Albania. Ma pensiamo subito a qualche accorgimen­to. Perché il 2-0 firmato De RossiImmob­ile ci tiene a pari punti con la Spagna, aiuta il ranking Fifa in prospettiv­a sorteggi e rinfranca il morale: ma sotto i tre punti c’è pochino. C’è Verratti che ha preso in mano l’Italia e tutto gira attorno a lui. Solo che non gira come dovrebbe, soprattutt­o il 4-2-4: con altri rivali non sarebbe sufficient­e l’andamento lento visto qui a Palermo, serviranno ben altri collegamen­ti tra i reparti, gioco di prima, profondità. De Biasi ha fatto quel che poteva, obbligando­ci spesso a un giro palla lontano dalla sua area, ma anche lui non può essere felice: l’Albania è lontana da quella che aveva conquistat­o l’Europeo e rischia anche qualche punizione per i fumogeni di quei quattro imbecilli in curva che fanno sospendere la gara per otto minuti. Certo che con l’Italia succede spesso negli ultimi tempi: serbi, croati, ora gli albanesi, e i controlli?

4-2-4 DA RIVEDERE Oltre ai punti, la cosa più importante era il modulo. Ebbene, di vero 4-2-4 si tratta, in fase offensiva naturalmen­te, perché poi Candreva e Insigne ripiegano quando manovrano gli albanesi. Non convince però l’interpreta­zione, cominciand­o dall’attacco dove Belotti e Immobile si schiaccian­o troppo, sono quasi un uomo solo – come si deduce dalla fotografia tattica oltre che dall’evidenza – annullando del tutto il teorico impatto di una linea a 4. Uno dei due, per caratteris­tiche Immobile, doveva fare l’elastico per aprire spazi in profondità: prima del gol del 2-0, di testa, bello, il laziale era in ballo per il peggiore con De Sciglio. Ci voleva un movimento tipo quello di Eder com’era stato, riavvolgen­do il nastro, in Azerbaigia­n per le qualificaz­ioni mondiali: Eder e Pellé in verticale avevano fatto sfracelli. E su questo dovremo lavorare.

RAGNATELA DE BIASI Ma dare tutte le colpe alla coppia d’attacco non sarebbe corretto. È che giusta è stata la disposizio­ne degli albanesi. De Biasi ha usato due accorgimen­ti inte-

ressanti. Intanto s’è difeso a cinque, inserendo il teorico play Kukeli tra i due difensori per assorbire la potenza dell’attacco, e accorciand­o i suoi con reparti molto vicini: il 5-4-1 ha lasciato manovrare bassa l’Italia, aggredendo sulla trequarti con una densità che faceva muovere gli azzurri come in una palude. Seconda cosa. Cikalleshi, l’unica punta, andava a disturbare Bonucci, che mai è riuscito a costruire, lasciando libero Barzagli. L’unico che non è riuscito a fermare è stato Verratti che, protetto da De Rossi, va palla al piede (110 tocchi), triangola, recupera palloni (8), contrasta (6). Sarà interessan­te vederlo con Ga- gliardini, uno che ha la tendenza ad andare avanti: magari succederà con l’Olanda, ma i due assieme potrebbero essere un po’ squilibrat­i.

VANTAGGIO SPRECATO La manovra dell’Italia è monotona. Si sviluppa sull’asse destro Zappacosta-Candreva, con taglio al centro (innocuo) e cross a sinistra (quasi sempre fuori misura), oltretutto sbilancian­dosi un po’ e concedendo spazio a Roshi per ripartenze pericolose. Ma soprattutt­o costringen­do Insigne, a sinistra, a fare più il mediano che l’attaccante. La risposta è quasi entusiasma­nte, visto come Insigne rientra e copre, deviando in angolo un at-

tacco albanese: ma si perde l’effetto in attacco. Il peccato è che, trovandoci in vantaggio dopo 12’ per un rigore netto e banale (Basha atterra Belotti non più pericoloso), non riusciamo a volgere la situazione a nostro favore: si sperava che con l’1-0 di De Rossi (20° gol, come Paolo Rossi) l’Albania si sarebbe scoperta. Invece il copione non è cambiato fino al 2-0 di Immobile (5° centro nel gruppo), quando l’Albania aveva cominciato ad allungarsi e quindi si sono aperti spazi e corridoi dei quali non abbiamo approfitta­to.

Belotti e Immobile si schiaccian­o troppo, nessuno dei due fa l’elastico Partita sospesa per otto minuti per lancio di fumogeni dei tifosi albanesi

SPAREGGIO SPAGNA Il gap con l’Albania è notevole: fossimo stati più cattivi e veloci avremmo scavato un fossato. Invece perdiamo colpi con la Spagna per la differenza reti: i nostri rivali hanno fatto 4-1 a Israele. A giugno, noi in casa contro il Liechtenst­ein, a cercare più gol possibili, con una differenza reti di +9; loro in Macedonia, con +17. Insomma: o si fanno fermare sul pareggio, molto improbabil­e, oppure il 2 settembre a casa loro sarà spareggio, con l’Italia costretta a vincere. Aumenta intanto la striscia di imbattibil­ità nelle qualificaz­ioni: 55 compreso l’Europeo, 32 in quella dei Mondiali. Resta il terzo rigore nel gruppo, segno che in area ci arriviamo. C’è l’interessan­te dato statistico di zero sostituzio­ni per l’Italia: forse un cambio sulle fasce, magari per Candreva, poteva non guastare. Vediamo adesso con l’Olanda martedì in amichevole. In cerca di altri punti ranking e, soprattutt­o, di risposte tattiche e, ragazzi, di velocità.

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 ??  ?? Ciro Immobile, 27 anni, e Daniele De Rossi, 33 anni, festeggian­o: i due hanno affondato l’Albania a Palermo
Ciro Immobile, 27 anni, e Daniele De Rossi, 33 anni, festeggian­o: i due hanno affondato l’Albania a Palermo

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