La Gazzetta dello Sport

Super Valverde vola in salita Stacca Froome e Contador

Giro di Catalogna: vittoria numero 102 nella tappa più dura con punte al 20%. «Giorno speciale». Il murciano è leader

- Mattia Bazzoni

La vittoria numero 102 della carriera la definisce «speciale per tutto quello che ho passato in questi giorni». In un colpo ( da fuoriclass­e) solo, Alejandro Valverde conquista la tappa regina del Giro di Catalogna davanti a Froome e Contador, e si riprende la maglia di leader. Quel simbolo del primato che aveva indossato per una notte dopo la cronosquad­re di Banyoles e che gli era stato tolto l’indomani dalla giuria: penalizzat­o di un 1’, come tutta la Movistar, per spinte nella prova contro il tempo.

RASOIATA La quinta tappa, l’ultima con arrivo in quota, si infiamma sulle rampe del Lo Port de Tortosa, 8,4 km con pendenza media del 9% e punte del 20%. Contador e Valverde sono i più intraprend­enti. Le loro accelerate ai - 4 km frantumano il gruppo e fanno sprofondar­e il leader, Tejay Van Garderen, a 1’53’’. Nella Sky dei

due capitani, Thomas si stacca quando le pendenze si incattivis­cono, mentre Froome manda in scena la migliore performanc­e dell’anno. Il tre volte re del Tour non ha ancora la forma «da luglio», non prende l’iniziativa, ma aziona il frullino e para ogni attacco. Tranne l’ultimo. È il capolavoro di Valverde, una rasoiata che trasforma l’ultimo chilometro in un muro di Huy da divorare a bocca aperta. L’ultima volta del Port de Tortosa risaliva al 1991: successo del grande scalatore colombiano Lucho Herrera. E per avere un’idea della performanc­e, Valverde ha percorso gli 8,4 km di salita (peraltro non troppo in linea con le sue caratteris­tiche) in poco più di 24’ alla media di oltre i 20 km/h. Froome e Contador chiudono staccati di 13’’: un podio nobilissim­o, da Tour (Quintana permettend­o). E infatti, rivedremo il trio sulle strade francesi.

POLEMICHE A 36 anni e con 15 stagioni da pro’ alle spalle, Valverde è come certi vini: migliora invecchian­do. Dopo essersi tolto lo «sfizio» di un terzo posto alla Boucle, l’anno scorso ha conquistat­o la quarta Freccia Vallone (un record), ed è salito sul podio al primo Giro d’Italia. Nel 2017 è al quinto successo, dopo Vuelta a Murcia e Ruta del Sol (tappa e maglia). Nel mirino ci sono le Ardenne, è chiaro, ma ora tocca alla pratica catalana. A due tappe dalla fine, «El Bala» comanda con 21’’ su Froome, 47’’ su Contador e 1’ sul sorprenden­te compagno Marc Soler. Un bel ribaltone, se si pensa al minuto di penalità che ha dovuto recuperare, vincendo a La Molina e ripetendos­i a Lo Port. Nella sua ultima incarnazio­ne, Valverde si è mostrato come il Mr Wolf di Pulp Fiction, quello che risolve ogni problema. In tre giorni ha raccolto due successi e messo a tacere le polemiche sul «cronosquad­re-gate», con la Bmc che ha «smascherat­o» su Twitter le spinte irregolari della Movistar, e la Movistar che due giorni dopo, sempre su Twitter, con Rojas e Amador ha invocato la penalizzaz­ione per Van Garderen, reo di essersi tolto il casco. Scaramucce spazzate via dal tornado murciano, che adesso difende la maglia. Oggi 3800 metri di dislivello in 189 km con l’ultima salita (l’Alt de la Musara) ai -40 km: non dovrebbero esserci sorprese, anche se il Contador della Parigi-Nizza ha abituato ai colpi di scena. Domani il finale a Barcellona con il circuito del Montjuic, dove Gimondi vinse il Mondiale 1973 battendo Merckx: qui Valverde si accontente­rebbe del bis (dopo il 2009) al Catalogna. Per ora.

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BETTINI Il trionfo solitario di Alejandro Valverde, 36 anni

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