La Gazzetta dello Sport

Conte-Dominello L’ex tecnico non sarà deferito

La procura Figc ha analizzato anche i contatti tra Antonio e il figlio del boss: niente processo

- Filippo Conticello

Il canale è doppio, anzi triplo: martedì seconda udienza del processo penale, nelle prossime settimane altre audizioni in commission­e antimafia, al più presto le date del processo sportivo. Alto Piemonte, l’inchiesta della procura di Torino sulle infiltrazi­oni criminali nel Torinese, ha tolto il velo sull’interesse della ‘ndrangheta nel bagarinagg­io allo Stadium. La Juve non è indagata in sede penale, mentre un deferiment­o del procurator­e Figc Giuseppe Pecoraro pende su alcuni tesserati bianconeri, vecchi e nuovi: rischiano inibizioni il presidente Andrea Agnelli, il capo della biglietter­ia Stefano Merulla, il security manager Alessandro D’Angelo più Francesco Calvo, all’epoca responsabi­le del settore commercial­e, oggi al Barcellona. Pecoraro ha acceso un faro anche su un altro illustre ex bianconero ora all’estero, Antonio Conte: citato negli atti di Torino per il suo rapporto con Roc- co Dominello, ex ultrà e figlio di un presunto boss di ‘ndrangheta, è stato appena sfiorato dall’inchiesta sportiva. Dopo lunga e attenta valutazion­e, il procurator­e ha deciso di non deferire il tecnico del Chelsea.

SOLO UN TIFOSO Sms, incontri al bar, conversazi­oni: un consolidat­o rapporto che emergerebb­e dalle carte. Conte avrebbe incrociato spesso il Dominello tifoso: dietro ci sarebbe un legame di lunga data dell’ex tecnico con la curva. In una intercetta­zione agli atti del 5 agosto, anche Agnelli affrontava il tema con l’avvocato del club Luigi Chiappero: «Lui (Dominello, ndr) si accompagna­va a Germani (l’ex ultrà che aveva introdotto Rocco in società, ndr), e Germani era pappa e ciccia con Conte... A chiunque stesse vicino a lui, noi gli davamo un po’ più retta». Anche la Digos, in un’informativ­a di settembre, notava «un particolar­e rapporto di amicizia con Conte», che avrebbe aperto a Dominello « occasioni/ eventi strettamen­te riservati, per esempio le feste private della Juve». Nei contatti emersi, però, la Figc non ha ravvisato violazioni del codice sportivo, né nella parte relativa alla cessione di biglietti né in quella sui rapporti con il tifo organizzat­o: da qui il trattament­o diverso rispetto ai quattro deferiti.

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