Scarpe comode e zaino in spalla Al Parco a piedi
Brianza alla santa messa per 15 chilometri lungo il Lambro «E pensare che davano pioggia...»
«Vai dal Papa? Sei matta? Ci saranno un milione di persone!». Fatemi capire: perché dovrei stare a casa proprio io? «Le strade son tutte bloccate! Vai a piedi? Perché non in bici?». Al netto di pro e contro debitamente vagliati, da buoni brianzoli, eravamo in tanti, in bici o a piedi, con lo zaino in spalla. Il mio ritrovo era fissato alla chiesa di Verano Brianza, poi 15 chilometri lungo il Lambro che solo quando lo vedi in una giornata del genere, comprendi che da te non ci sono solo “fabbrichette”. Siamo così, in Lombardia: pragmatici, noti per la loro «meritata fama di laboriosità e civiltà — ha detto Papa Francesco nell’omelia — inquinata da sregolate ambizioni» ha aggiunto con una ramanzina paterna che abbiamo raccolto con il silenzio di chi sa che è tutto vero.
SUL PRATONE Il prato del Parco più grande d’Europa, quello dei concerti rock e delle gite fuori porta nei primi giorni di primavera, ha salutato con commozione e sobrietà il pontefice argentino, che non s’è dimenticato che da queste parti si son fatte le guerre mondiali e ci ha invitato a conservare memoria, citando i nostri nonni e le loro fatiche. È terra che – pur a braccia conserte, come direbbe Ligabue – accoglie sempre e sa far fatica: da Bergamo sono arrivati a piedi, per 40 km. «Ma se piove?». Pausa. Passaggio al meteo per esser certi: «Danno acqua». E sì, davano pioggia. Poi, però, ci sappiamo sorprendere di una prova generale del Lunedì dell’Angelo, con un milione di invitati, non a grigliare ma a pregare. «Il cielo di Lombardia è bello quando è bello». Lo diceva Alessandro Manzoni, lo ha ricordato l’arcivescovo Angelo Scola. E niente, non ha piovuto, il Lambro brillava, il cielo era bello e sul prato c’è stato posto per tutti.