Ventura vs Sacchi Giampiero replica «Ho rivisto Usa ’94 Arrigo, ma di cosa stiamo parlando?»
Il c.t. ribatte alle critiche del tecnico di Fusignano sulla Gazzetta: «Italia-Irlanda, il primo tiro al 70’...»
Diritto di critica e diritto di replica. Giampiero Ventura non porge l’altra guancia, risponde con durezza alle obiezioni che Arrigo Sacchi gli ha mosso dalle colonne della Gazzetta per la prestazione contro l’Albania, in sostanza accuse di gioco opaco e di difensivismo latente, come da tradizione italica. Un regolamento di conti tra commissari tecnici: Ventura cita due brutte partite dell’Italia «sacchiana» al Mondiale di Usa ’94. Bordate mirate, anzi studiate. Sacchi aveva già pizzicato Ventura a fine estate-inizio autunno, quando era cominciata la nuova gestione azzurra. Lo stesso Sacchi in passato si era scontrato con Massimiliano Allegri, allenatore della Juve. Il duro mestiere del critico, chi attacca deve aspettarsi di essere contrattaccato, ma qui forse c’è qualcosa di più, emerge l’insofferenza di generazioni di allenatori cresciuti nel culto del «sacchismo» e che oggi si sentono traditi dall’ex vate di riferimento.
ARRIGO, ASCOLTAMI Ecco che cosa ha detto Ventura sull’articolo di Sacchi: «Se devo essere sincero, ho provato due sensazioni, una di delusione e una di curiosità. La delusione perché ho sempre considerato Arrigo un punto di riferimento per il calcio: e sarebbe bene che lo rimanesse. Un po’ di delusione c’è stata, sì. Un po’ di curiosità l’ho provata leggendo le cose che sono state scritte, così a Coverciano mi sono fatto dare le cassette di due partite del Mondiale di Sacchi (Usa ’94, ndr). Ho visto Italia-Irlanda: il nostro primo tiro in porta è arrivato al 70’ e mi chiedo di che cosa stiamo parlando. Poi Italia-Messico, bastava guardarla, è stata una roba... Magari Sacchi si è confuso: se si riferiva al Milan,
sono assolutamente d’accordo con lui. Con la Nazionale, nonostante avesse sette giocatori di quel Milan finalista di Champions, al Mondiale c’erano state grandi difficoltà, sebbene avesse avuto a disposizione la squadra per 40 giorni. Credo che alla base di tutto ci voglia rispetto reciproco, perché il calcio è giocato e parlato ed è fatto di tante cose. Un pizzico di riflessione in più aiuterebbe (sottinteso Sacchi, ndr) a mantenere quel ruolo di punto di riferimento conquistato tanti anni fa».
BARZAGLI Ventura ha affrontato un altro caso spinoso, quello di Barzagli che sabato ha abbandonato il ritiro per motivi personali e che la sera stessa si è fatto fotografare alla consolle tra due dj. Il c.t. è stato oggettivo, non ha fatto troppe concessioni al «fuoriuscito»: «Sono rimasto molto stupito, non c’era niente di concordato prima. Barzagli è venuto da me esponendomi dei problemi suoi a casa, di natura personale con la moglie. “Io sono sempre in ritiro, mi ha detto, e non posso risolvere queste questioni se resto qui. Se lei mi può concedere questi giorni...”. Ho deciso di affrontare il problema col gruppo e nel momento di cui il gruppo ha detto di prendere atto delle difficoltà del compagno, abbiamo deciso di andargli incontro. Parliamo di Barzagli, un grande professionista. Mi ha stupito la foto che ho visto e tutto quello che ne è conseguito, ma nell’attimo in cui il giocatore esce da Coverciano la cosa non mi riguarda più. Il problema personale era serio, quando mi è stato esposto. Napoli-Juve non c’entra assolutamente nulla, neanche ho sentito la Juve. Se facessi una cosa del genere, cadrebbe tutto». E sulla famigerata foto è tornato in seconda battuta: «L’ho vista una volta, c’era scritto le tre del mattino. Se fosse stato così sarebbe stato una grande delusione e ci sarei rimasto male. Poi mi hanno spiegato». Comprensivo, ma fino a un certo punto: l’impressione è che la prossima volta Barzagli dovrà fornire qualche spiegazione a Ventura e allo spogliatoio. Nell’intervista in esclusiva alla Rai, Ventura è stato netto: «Se avessi saputo prima dei suoi problemi, non lo avrei convocato».
DONNARUMMA Altro grande tema di giornata l’esordio da titolare di Gigi Donnarumma: «Mi ricorda Buffon, che più o meno alla sua età esordiva e iniziava una carriera che ha dello straordinario per qualità e per numeri. Penso che Donnarumma possa ripercorrere la stessa strada, in lui ci sono qualità e umiltà. Ha la forza interiore dei grandi calciatori destinati ad arrivare. Ha iniziato come Buffon e credo che abbia davanti la stessa storia: glielo auguro per lui e per noi». Per chiudere, i complimenti a Sarri: «Gli ho telefonato per la Panchina d’oro. Andrò a vedere Napoli-Juve».