La Gazzetta dello Sport

L’OLANDA UN CLASSICO LA NOVITÀ È VERDI

-

Probabilme­nte Ventura avrebbe preferito un’Olanda meno allo sbando: non questa con un c.t. licenziato l’altro ieri, una qualificaz­ione quasi impossibil­e, e una generazion­e lontana dalla precedente e ancor meno paragonabi­le alla tradizione oranje. Situazioni che rischiano di svalutare un eventuale e importante risultato positivo. Perché Robben (se giocherà) e Strootman possono ancora risvegliar­e l’orgoglio e la reazione dei giovani umiliati e accusati di «tradimento» in Bulgaria. Perché è comunque un classico. E perché per noi l’Olanda è sempre il crocevia di un futuro vincente.

L’Italia di Lippi si sentì grande vincendo ad Amsterdam, un 3-1 inequivoca­bile, per poi ripetersi (4-1) contro la Germania e volare orgogliosa al Mondiale. Conte ha debuttato contro l’Olanda con un bel 2-0 che, riletto due anni dopo, aveva già molti di quei contenuti esaltati all’Europeo francese. Come non ricordare che Bernardini e Bearzot cominciaro­no la sofferta ricostruzi­one, sublimata poi in Argentina e in Spagna, proprio perdendo a Rotterdam (31) nel 1974, in una partita dal risultato comunque esagerato? Oppure lo spettacola­re 3-2 di Sacchi a Gullit e Van Basten, quasi un viatico per il Mondiale Usa? E infine come dimenticar­e il più incredibil­e degli 0-0, e i tre rigori sbagliati dai rivali, e Zambrotta espulso, con il quale l’Italia si qualificò alla finale di Euro 2000 superando giusto gli ospiti olandesi?

Ora sembra che l’utilità di Olanda-Italia sia in prospettiv­a Spagna. Il cambio tattico, il ritorno alla difesa a tre, e le intenzioni di Ventura - imparare più moduli per schierarci anche in base ai rivali - lasciano pensare che nello «spareggio» di settembre il 3-5-2 potrebbe essere il sistema di garanzia, anche se oggi Ventura lo declinerà in una formula più offensiva e sorprenden­te, il 3-4-1-2 con il debuttante Verdi dietro alle due punte. Visto che da oggi alla sfida con la Spagna ci sono tre partite - Olanda, Uruguay e Liechtenst­ein - non restano molte occasioni per altri esperiment­i. Piuttosto: sarà interessan­te vedere come rispondono i giovani, a cominciare da quel Verdi per il quale si apre una prospettiv­a tattica non indifferen­te. Romagnoli e Rugani, protetti da Bonucci, devono dimostrare personalit­à, sicurezza e «cattiveria» da titolari: per rendere meno problemati­ca l’inevitabil­e, ma forse non immediata, succession­e a Bonucci e Barzagli. E poi Gagliardin­i, atteso in panchina ma immaginiam­o dentro a gara in corso: se continua come all’Inter - personalit­à strabordan­te come la sua forza fisica - non sarà facile tenerlo fuori. Pare problemati­ca la sua collocazio­ne in una mediana a due accanto a Verratti, di cui è più che altro alternativ­a, registi moderni diversi da Pirlo. Invece a tre, con il parigino e uno tra De Rossi, Marchisio e Parolo, sarebbe una bella soluzione: il 4-3-3, lo pensiamo da tempo, potrebbe essere un giorno quello dell’equilibrio. Senza fretta.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy