Milan... e adesso? Closing molto vicino Prestito di 18 mesi In Borsa fra tre anni
Li Yonghong si è impegnato a ridare i 303 milioni entro un anno e mezzo Possibile un mercato da almeno 100
Una forsennata corsa contro il tempo. Per versare a Fininvest i soldi pattuiti. E soprattutto per dare al Milan un futuro all’altezza delle ambizioni. Mister Li Yonghong s’è indebitato tanto per questo e ha progetti importanti nel cassetto. Tuttavia la vicenda rossonera ha ancora tante incognite. Proviamo a chiarire un po’ di dubbi, anche se saranno necessari nuovi passaggi per dare un giudizio definitivo.
1 Il closing ora è certo?
L’assemblea del Milan è stata convocata per il 14 aprile e nessuno vuole andare oltre. Mister Li Yonghong, dopo il finanziamento del fondo Elliott, ha trovato le risorse per rispettare gli impegni con Fininvest: nei prossimi giorni si arriverà a un totale di 600 milioni più gli impegni per l’inde- bitamento della gestione Berlusconi. Tutti gli ostacoli sono stati rimossi. In questi giorni i legali di Mister Li stanno traducendo (dall’inglese) in italiano e cinese le ultime intese con Elliott. Solo l’imponderabile può determinare un nuovo rinvio.
2 Mister Li ha dato in pegno il Milan: cosa rischia il club?
L’ipotesi estrema, in effetti, è che la società passi nelle mani del fondo Elliott se non rientrasse entro 18 mesi dei 303 milioni appena concessi. Ma nel contratto appena sottoscritto non sono previsti coinvolgimenti nel capitale o opzioni di alcun genere per il finanziatore statunitense. Si tratta insomma di un «prestito ponte».
3 Il nuovo Milan ha vantaggi se estingue il debito prima dei 18 mesi?
Non ci sono clausole vantaggiose a riguardo, ma è nei piani dell’a.d. in pectore Marco Fassone una ricerca di nuovi finanziamenti con tassi meno onerosi. In parallelo Mister Li conta su significativi ricavi dai mercati asiatici e sul coinvolgimento di nuovi investitori.
4 Perché è stato applicato un tasso tanto alto?
In operazioni last minute come questa i tassi salgono perché si esce dai canali tradizionali del credito che di norma hanno istruttorie più lunghe e organi di controllo meno elastici. Aggiungiamoci che un hedge fund (quale è Elliott) è per natura speculativo.
5 Perché il finanziamento da 180 milioni ha un tasso del 11,5% mentre il Milan per i restanti 123 milioni, compreso il bond da 50, paga il 7,7%?
La parte più consistente del debito se l’è addossata Mister Li. Invece Fassone ha spuntato un tasso inferiore per la quota di pertinenza del club in modo da non gravare sui conti futuri
6 Quanto ha speso sinora Mister Li? Quali sono le sue disponibilità?
Personalmente Li ha messo a disposizione 300 milioni suoi e conta su finanziamenti di alleati orientali per altri 150 milioni. Nelle sue credenziali a Fininvest ha dimostrato di avere partecipazioni per almeno 700 milioni di euro in 5 distinte società (due nel mercato immobiliare).
7 Che sta succedendo in Cina per l’esportazione di capitali?
Nello scorso ottobre lo yuan (o renmimbi) ha subito una svalutazione in doppia cifra. Così la Banca Centrale si è vista costretta a chiedere a Safe (l’agenzia di controllo sul tema) di limitare il più possibile gli investimenti non strategici all’estero: il calcio ha pagato più di altri settori. Nel frattempo la valuta ha recuperato parte del suo valore. La manovra restrittiva, allora, sino a quando durerà? Gli acquirenti del Milan sperano non per molto
8 Dalla Cina chi può correre in aiuto di Mister Li?
In questi mesi al fianco dell’acquirente del Milan ha operato con grande sintonia Huarong, la società di asset management di natura pubblica che ha come fine istituzionale quello di appoggiare iniziative imprenditoriali di rilievo. Negli ultimi tempi, però, la strategia di Huarong ha dovuto fare i conti con le scelte di Pechino in tema di capitali all’estero. Tutto lascia credere, però, che il feeling con Mister Li sia intatto. Tale considerazione può essere fatta anche per altri importanti investitori cinesi con sponda già ad Hong Kong.
9 Il Milan verrà quotato in Borsa?
Nei progetti del broker che sta per acquistare il club rossonero la quotazione alla Borsa di Hong Kong è uno dei primi obiettivi. Il brand milanista è già molto famoso in Asia e l’intenzione è di sviluppare al più presto importanti sinergie con quei mercati, in modo da attrarre gli appassionati di quell’area. Ecco perché occorreranno almeno tre anni per puntare ad una Ipo vera e propria.
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10 Quanti denari avrà il Milan per il prossimo mercato?
Tra i 100 e i 150 milioni di euro. Considerando i 50 milioni a budget si possono stimare investimenti sul mercato considerevoli. Rateizzando i pagamenti, infatti, le uscite a bilancio vanno calcolate solo per un terzo.