La Gazzetta dello Sport

«Ciao Toro, sto già aspettando il derby»

Il difensore è arrivato in Italia: «La Juve mi voleva, ma i granata... di più». Da luglio potrà giocare

- Francesco Bramardo TORINO

Non sempre si può giocare nella squadra per cui tifi o che sogni da ragazzino, a meno di chiamarsi Lionel Messi. Ciro Immobile, per esempio, immaginava fin da bambino di indossare la maglia del Napoli ed invece è finito alla Juve, e poi addirittur­a ai rivali del Toro. Il Gallo Belotti, per rimanere in tema granata, il Milan lo ha castigato, gol in campionato e Coppa Italia, ma al momento la maglia rossonera non l’ha ancora vestita. Così l’ultimo arrivato in casa granata, Lyanco Evangelist­a Silveira Neves Vojnovic, per farla breve Lyanco. Il difensore brasiliano del San Paolo, che avrà il compito di sostituire nel cuore dei tifosi Kamil Glik, era da tempo in contatto con i dirigenti della Juve che avrebbero voluto parcheggia­rlo provvisori­amente al Sassuolo, prima del blitz del ds del Torino Gianluca Petrachi. «Lyanco è nostro, lo abbiamo soffiato alla Juve», l’annuncio con una punta di orgoglio del presidente Urbano Cairo, che per rimediare agli errori di valutazion­e del mercato estivo, sta anticipand­o i tempi per puntellare la difesa, il reparto che fa ancora acqua.

SUBITO IN CAMPO Al termine del viaggio interconti­nentale Lyanco Vojnovic è arrivato a Malpensa in serata ed è andato subito a dormire. Stamattina insieme al suo agente incontrerà Cairo e i dirigenti granata, poi il trasferime­nto a Torino e la conoscenza con Mihajlovic. Il programma per il difensore più caro dell’era Cairo (9 milioni il costo globale tra cartellino e bonus) prevede naturalmen­te le visite mediche di rito e la firma sul contratto. Sbrigate le pratiche burocratic­he il difensore brasiliano nel pomeriggio farà visita ai nuovi compagni al centro Sisport. In settimana Lyanco si aggregherà alla squadra per iniziare gli allenament­i, le ripetizion­i con Sinisa Mihajlovic. Il difensore di Vitoria, classe 1997, in attesa di trovare un appartamen­to abbastanza grande per la famiglia, il padre Marcelo, mamma, sorella, fidanzata e amici, risiederà nell’hotel in centro città dimora di Sinisa Mihajlovic.

GRAZIE TORO «Sono orgoglioso della chiamata del Torino, una società con una storia e una tradizione nota anche in Brasile. Avrò bisogno di qualche tempo per adattarmi, una nuova lingua e nuovi compagni, ma spero che il processo sia veloce», le parole di Lyanco.«La Juventus mi voleva ma il Torino mi ha voluto di più. Sarà bello e divertente giocare contro la Ju- ve nel derby anche se la prima volta sarò spettatore. Non vedo l’ora di iniziare».

ALLA CONQUISTA Il padre Marcelo, che per il momento rimarrà in Brasile insieme al resto della famiglia, non ha dubbi sul futuro del ragazzo: «Ha cominciato a giocare a calcio a 5 anni e il suo allenatore ci disse: “Questo ragazzo diventerà un grande”. Oggi il sogno si avvera, dopo aver conquistat­o il Brasile e per un periodo la Serbia, è ora di conquistar­e il Toro». Ovviamente, Lyanco non potrà giocare fino alla prossima estate, solo alle- namenti tattici per ambientars­i al nostro calcio e velocizzar­e i movimenti, l’unica lacuna di un difensore che ha come riferiment­o Sergio Ramos, che gioca d’anticipo sull’avversario. Al campo di allenament­o della Sisport Lyanco troverà ad attenderlo una mini colonia brasiliana con Castan, Avelar e Carlao, tutti difensori. Dopo Luis Muller, gioia e dolori per il talentuoso attaccante di Campo Grande (65 presenze e 24 gol tra il 1988 ed il 1991), un altro ex San Paolo è arrivato al Torino.

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1 Lyanco Evangelist­a Silveira Neves Vojnović ( foto 1) è nato l’1 febbraio 1997: è un brasiliano naturalizz­ato serbo. 2: in azione col Brasile. 3: ieri all’aeroporto
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