La Gazzetta dello Sport

Frosinone primo? L’idea vincente nasce da lontano

Dalla svolta tattica di Marino allo stadio del futuro Stirpe: «Se torniamo in A dovremo essere all’altezza»

- Nicola Binda @NickBinda

In principio era il Cittadella. Poi ci sono stati il Verona, il Frosinone e la Spal. Adesso a comandare in solitudine la classifica della Serie B è tornato il Frosinone, che ha vinto lo scontro diretto a Ferrara lanciando - a 10 giornate dalla fine - una candidatur­a più che autorevole alla promozione diretta. Certificat­a da un percorso che merita di essere analizzato, perché va oltre il rettangolo verde e vuole strutturar­e il club per la Serie A.

DOPO LA CADUTA L’etichetta di «squadra scesa dalla A che deve risalire subito» era appiccicat­a addosso al Verona, ma il Frosinone non l’ha mai rifiutata. Lo dimostra anche il budget: se il Verona, dopo la retrocessi­one, è ripartito con un monte stipendi di quasi 15 milioni (premi esclusi), il Frosinone aveva il secondo della B che ammontava all’esatta metà. Pasquale Marino ha cominciato con il 4-3-3 per passare presto al 4-4-2 accorgendo­si, cammin facendo, che rivedendo ancora l’impianto di gioco la squadra sarebbe ulteriorme­nte migliorata. E così, dopo il flop della 18a giornata (1-3 in casa con la Salernitan­a), il tecnico pur essendo al secondo posto è stato lungimiran­te e ha deciso di passare alla difesa a tre, vincendo subito 4-1 a Trapani e convicendo­si che quella era la strada giusta. Una svolta tattica fatta in concerto con il direttore sportivo Marco Giannitti, che di conseguenz­a al mercato di gennaio ha scelto due difensori centrali (Terranova e Krajnc), un centrocamp­ista di qualità (Maiello) e un attaccante di rincalzo (Mokulu) per passare al 3-4-1-2 (o 3-5-2) che sta facendo volare la squadra. Innesti che hanno anche incrementa­to il monte stipendi come fa chi investe con senno perchè davanti vede un grande traguardo.

LA CRESCITA Ciò significa che a monte c’è un progetto. Che non è nato adesso, bensì nel 2013 quando il Frosinone - allora in Lega Pro - iniziò un processo di crescita che l’ha portato nel giro di due stagioni in Serie A. In attesa che le leghe trovino una soluzione per evitare che chi sale dalla B alla A sia retrocesso in partenza -a meno che non abbia di suo una notevole potenziali­tà economica - il Frosinone, se avrà un’altra occasione, vuole farsi trovare pronto e ha ben chiaro in testa come fare. La sua prima A è stata dignitosa (31 punti), per la seconda il piano è pronto. Lo spiega il presidente Maurizio Stirpe, che è un imprendito­re di tutto rispetto (12 stabilimen­ti e 2.500 dipendenti in tutto il mondo), vice-presidente di Confindust­ria e capace di applicare al calcio le sue idee: «Diciamo che la nostra organizzaz­ione ci deve consentire di primeggiar­e in B. Tornare in A ci metterebbe di fronte a problemi enormi, che abbiamo già sperimenta­to, vedi la distribuzi­one non equa delle risorse. Se dovesse ricapitare, però, sarà diverso. Intanto abbiamo già pagato lo scotto dell’inesperien­za. E poi saremo pronti con le infrastrut­ture, visto il nuovo stadio ormai pronto».

LO STADIO Ecco la soluzione, la stessa che in Italia è sulla bocca di tanti ma che solo in pochi riescono a realizzare. Lo stadio. Il Frosinone, quando ha pensato di diventare grande, l’ha fatto. «Ci sono state le situazioni giuste al momento giusto - spiega il presidente - ma noi ci abbiamo messo vo- lontà e determinaz­ione. A prescinder­e dalla categoria, l’importante è dare continuità alla nostra attività. Come con Marino, che ha il rinnovo automatico (sul contratto c’è scritto che gli basta arrivare nella parte sinistra della classifica, ndr), e con la squadra, che avrà come minimo 14-15 giocatori confermati. Però lo stadio nuovo è alla base di tutto». Per il prossimo campionato sarà pronto. Stirpe conclude: «Entro maggio la struttura sarà finita, poi in un mese saranno completati alcuni servizi. La capienza sarà di 16.200 posti, tutti coperti, e avremo dal Comune la concession­e per 45 anni. L’obiettivo è renderlo fruibile 7 giorni su 7 con attività commercial­i che stiamo valutando se gestire noi o appaltare a una società esterna. Il nome? Sarà intitolato a Benito Stirpe, mio padre». Perché il Frosinone nella testa ha impresa e progetti, ma nel cuore c’è anche altro.

ABBIAMO PAGATO LO SCOTTO DELL’INESPERIEN­ZA E DELLE STRUTTURE IL NUOVO STADIO È ALLA BASE DI TUTTO PER DARE CONTINUITÀ MAURIZIO STIRPE PRESIDENTE DEL FROSINONE

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LAPRESSE Daniel Ciofani, 31 anni, 11 gol finora, è al Frosinone dal 2013
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