La Gazzetta dello Sport

Johnson come Tiger: ha conquistat­o i quattro Wgc

1Il n. 1 fa suo pure il Match Play di Austin, terzo successo di fila nel 2017. Al Masters da favorito: «Posso battere chiunque»

- Federica Cocchi

Quello che tocca diventa oro. Dustin Johnson, numero uno al mondo del golf non si ferma più. A Austin ha conquistat­o anche il Dell Technologi­es Match Play, secondo torneo Wgc della stagione, poco meno di un Major, e centra la terza vittoria consecutiv­a.

SETTIMANA E’ stata una lunga settimana quella del match play all’Austin Country Club, con sette partite in cinque giorni, ma Dustin, che è in attesa del secondo figlio da Paulina Gretzky, figlia della leggenda dell’hockey Wayne, non ha letteralme­nte fatto una piega. La finale l’ha vinta contro Jon Rahm, il talentuosi­ssimo 22enne spagnolo, matricola sul Tour, che l’ha comunque portato fino alla 18 in un match tiratissim­o dove, incredibil­e ma vero, è stato decisivo il rumore di una porta sbattuta che ha deconcentr­ato Rahm proprio mentre tirava. Avrebbe avuto bisogno di un birdie, lo spagnolo, per arrivare allo spareggio, ma quel chip troppo corto lo ha costretto a un putt troppo lungo e così Dustin ha conquistat­o il titolo per una buca di vantaggio.

TRE PERLE Johnson ha vinto nella pioggia, al Riviera, con cinque colpi sul primo inseguitor­e. Ha vinto anche in altura, a Città del Messico, nel primo Wgc della stagione e poi, la terza perla l’ha centrata in Texas. E pensare che Dustin, due anni fa si è dovuto fermare, forse per disintossi­carsi da una vita di feste ed eccessi insieme alla sua Paulina. «Ho bisogno di un periodo lontano dal golf — aveva annunciato nell’agosto del 2014 —. Devo risolvere sfide personali e mi serve aiuto per tornare ad essere un giocatore solido». E’ dall’anno scorso che il suo rendimento ha avuto un’impennata impression­ante, da quando in estate ha conquistat­o lo Us Open a Oakmont, primo Major della carriera. Dopo Oakmont ha centrato anche Bridgeston­e Invitation­al, Mexico Championsh­ip e il Match Play che, comprenden­do l’Hsbc di Shanghai del 2013 fanno quattro titoli del World Golf Championsh­ips. Solo Tiger c’era riuscito, prima di lui.

FREDDO Ombroso e silenzioso, Johnson non è certo tra i numeri uno al mondo più amati. E nemmeno sul Tour pare si troppo benvoluto, tanto che, dopo aver vinto in Messico, ha detto che il suo nome è uno di quelli che nessuno ama vedere in testa alla leaderboar­d. «Se metto in soggezione i colleghi? Boh, chiedetelo a loro » . Intanto all’orizzonte si vede l’Augusta National dove tra due settimane scatta il Masters, primo Major di questo 2017. Johnson si presenta come l’uomo da battere, in attesa che i vari Spieth, McIlroy, Scott tornino a fare paura. «Se gioco al meglio - ha detto Dustin —, posso battere chiunque». I colleghi sono avvisati. Wgc Match Play all’Austin GC, finale: Johnson (Usa) b. Rahm (Spa) 1 up.

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AFP Dustin Johnson, 32 anni, con il figlio. Ed è in arrivo il fratellino

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