La Gazzetta dello Sport

Europa, la A vota Barça La Juve se la gioca dietro

I tecnici fanno le carte al big match. Zeman: «Blaugrana più abituati a queste sfide». Inzaghi: «Bianconeri pronti». L’asso di Allegri? La difesa

- Luca Calamai FIRENZE

«Il Barcellona è favorito. La squadra di Luis Enrique è più abituata a queste grandi sfide a livello internazio­nale». Firmato Zdenek Zeman. «La Juve è pronta a vincere anche in Europa, punto sui bianconeri». Parola di Simone Inzaghi. I maestri delle nostre panchine si spaccano sul pronostico legato alla supersfida di Champions League. Alla fine Messi e compagni si portano a casa qualche voto in più. Ma sono spiccioli. Gli allenatori italiani preferisco­no restare in equilibrio. Giampiero Gasperini, uno dei tecnici più rock del momento osserva: «Saranno gli attaccanti a fare la differenza. Da una parte Messi e Neymar, dall’altra Higuain e Dybala. Siamo al top. Prevedo tanti gol. La coppia d’attacco più ispirata trascinerà la propria squadra tra le quattro grandi d’Europa. Di sicuro, non ci sarà da annoiarsi. Mi aspetto effetti speciali dentro le due aree di rigore».

IL PESO DELLA STORIA Gigi Delneri vota invece Barca. «Gli spagnoli hanno due vantaggi: hanno più storia a livello di Coppe e avranno il vantaggio di avere la gara di ritorno in casa. Aggiungo un terzo motivo: quando ribalti una qualificaz­ione come ha fatto il Barcellona contro il Psg ti senti invincibil­e. Pronto a scavalcare qualsiasi montagna». Più o meno dello stesso tono sono anche gli interventi di Massimo Oddo e di Massimo Rastelli. «Il Barcellona –spiega il tecnico del Cagliari- è una macchina da gol e ha grande qualità anche in mezzo al campo. In più ho la sensazione che Messi stia per tornare protagonis­ta ai massimi livelli. Un problema in più per i bianconeri». «Juve e Barcellona – osserva l’ex allenatore del Pescara - propongono due idee di calcio opposte. Quindi sarà una sfida ancor più divertente. La squadra di Luis Enrique non ha punti deboli e anche le “presunte riserve” hanno esperienza internazio­nale in dosi industrial­i. La Juventus ha una rosa meno ricca. Auguro ad Allegri di poter proporre nelle due gare la for- mazione migliore».

LA CURA DEI DETTAGLI Nel partito pro-Juve sono iscritti Vincenzo Montella («La Juventus se la gioca alla pari»), un tecnico esperto come Roberto Mancini («Non c’è niente di scontato in questo confronto, la Juve è molto cresciuta anche a livello internazio­nale») e il rampante Eusebio Di Francesco: «Una cosa è sicura: il Barca sei gol alla Juve non riuscirà a farli. Saranno quindi i dettagli a fare la differenza. O, magari, una magia di Messi o Dybala che sono i personaggi da copertina di questa sfida di Champions». Ivan Juric punta sulla difesa bianconera: «Dietro la Juve è forte, molto forte». E Roberto Donadoni su quelle che possono essere le invenzioni del collega Allegri: «I bianconeri sono una squadra equilibrat­a, capace di sfruttare le eventuali incertezze degli avversari. La Juve è cosciente del proprio valore. Ed è pronta a reggere il confronto con una corazzata mondiale come il Barcellona».

GRUPPO VINCENTE Tesi condivisa anche da Pasquale Marino che guida il campionato di Serie B con il Frosinone: «Nella Juventus campioni come Higuain o Dybala non hanno nessun problema ad aiutare la difesa nei momenti di difficoltà. I bianconeri sono un gruppo vincente. In una sfida così equilibrat­a questo spirito può anche fare la differenza » . Chiude Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori: «Nessun pronostico ma solo tanto tifo per la squadra di Allegri. Rispetto al Barcellona i bianconeri hanno più strategia e più tattica». Due armi che nella testa degli allenatori fanno la differenza.

IL BARÇA HA DUE VANTAGGI: RITORNO IN CASA E PIÙ STORIA GIGI DELNERI TECNICO UDINESE

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GETTY Simone Inzaghi, 40 anni, tecnico della Lazio
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GETTY Zdenek Zeman e dietro Giampiero Gasperini

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