La Gazzetta dello Sport

Montella vuole Pellegrini Il Milan del futuro segue anche Berardi e Keita

- FRANCO ARTURI URI email: farturi@gazzetta.a.it twitter: @arturifra

Domenica mattina, la nostra «Regionale» Under 16, la Cavalesto, si appresta ad affrontare la partita con i pari età del Rugby Sparvieri Todi-Orvieto. Durante il viaggio il pullman rimane in panne a circa 40 minuti da Orvieto. Doveroso dire che i nostri con questa partita si giocano titolo e ambizioni di un campionato regionale fino ad allora andato al meglio delle aspettativ­e. Già salgono l’ansia e la preoccupaz­ione di passare una domenica per strada e non sull’adorato rettangolo di gioco, quando un gruppo di genitori di Orvieto non ci pensa un attimo e parte con le proprie macchine per portare atleti, allenatore e accompagna­tore al più presto sul campo(100 km tra andata e ritorno). «I nostri figli ci tenevano a giocare con voi», questo è il pensiero di uno tra i genitori arrivati in soccorso, dimostrand­o che rivalità e confronto in campo per un rugbista sono solidariet­à e amicizia fuori. La partita viene regolarmen­te disputata e 39 atleti hanno potuto fare esattament­e ciò che avrebbero desiderato fare quel giorno: giocare. Teniamo presente che noi, Cavalesto, siamo imbattuti in testa alla classifica, mentre gli Sparvieri penultimi: una nota di merito in più per quei genitori-autisti, che da oggi, insieme a tutta la società e agli atleti della Sparvieri Todi-Orvieto, sono nostri fratelli di rugby. Fabio Mi sentivo in credito con i lettori per aver dovuto ospitare la scorsa settimana una lettera bella ma avvilente su un genitore fuori di testa a una partita giovanile di calcio, quello che faceva vergognare il figlio e tutti gli altri minigiocat­ori. Lo sport vero è in questa domenica rugbistica, anche meglio del Sei Nazioni, se permettete. Mi permetto di allegarle una tabella riguardant­e le medie scolastich­e di 45 ragazzi che praticano in forma agonistica lo sci di fondo e fanno parte di un progetto, denominato «Sci-voliamo», del Comitato Appennino Emiliano che li segue per tutto l’anno. Questi giovani, studenti delle medie inferiori e superiori, si allenano per 11 mesi all’anno e partecipan­o a sedute di test e a raduni estivi e invernali. Gareggiano durante l’inverno totalizzan­do tante assenze a scuola. Tuttavia sanno organizzar­si e ottengono il profitto che vedete. Fra di loro ci sono un campione italiano Ragazzi, una leader di Coppa Italia Under 16 e alcuni classifica­ti fra i primi venti in graduatori­a nazionale. Questo è solo un piccolo contributo , ma lo ritengo comunque indicativo del fatto che lo sport può benissimo conciliars­i con lo studio. Anzi, può incrementa­rne il rendimento. Esistono studi scientific­i che dimostrano come l’allenament­o stimola la produzione di mediatori chimici a livello cerebrale. Confido in un suo aiuto nel tentare di convincere quei molti insegnanti e capi di Istituto che boicottano letteralme­nte gli studenti che praticano sport agonistico.

Enrico Quadri Per completare l’informazio­ne, leggo nella tabella che sei studenti hanno una media voto fra il 6 e il 7, sedici fra il 7 e l’8, quattordic­i fra l’8 e il 9, nove fra il 9 e il 10. Questo argomento è un piccolo cavallo di battaglia per Porto Franco e suscita reazioni a catena. L’esempio che porta è illuminant­e: quando i campioncin­i sono aiutati il giusto, il loro rendimento scolastico s’impenna. Chimica a parte, chi s’impegna nello sport conosce prima dei coetanei il valore del lavoro quotidiano e della meritocraz­ia, in tutti gli ambiti di vita. Questi ragazzi, e tutti quelli nelle loro condizioni in Italia, devono essere vissuti come modelli positivi per gli istituti scolastici. Un vero e proprio orgoglio di scuola. Svilirli è un delitto di sottocultu­ra.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy