La Gazzetta dello Sport

Quando Mirabelli stava col Crotone e vinceva per 32-0

1Allo Scida ricordano ancora una traversa colpita da quaranta metri dall’ex difensore rossoblù. «Forte tatticamen­te, a 25 anni aveva già stoffa da d.s.»

- Luca Bianchin @lucabianch­in7 (ha collaborat­o Luigi Saporito)

Lo Scida è sempre lui. Un po’ rifatto, tirato, esteso, aggiornato, ampliato, però sempre lui: fa rumore come 22 anni fa e probabilme­nte di più. La traversa, invece, chissà dov’è finita. Massimilia­no Mirabelli domenica arriverà in quello stadio, a Crotone, con la giacca da direttore sportivo del Milan. Lui e lo Scida però si sono già visti. Mirabelli nella stagione 1994-95 era un giocatore del Crotone: maglia rossoblu, fisico e caratteris­tiche da difensore centrale. Il tempo è passato, Mirabelli è rimasto solo dodici mesi ma ci sono tre cose che in città ancora si ricordano: la traversa, la promozione e i 32 gol. LA TRAVERSA La traversa venne centrata da Mirabelli in un Crotone-Silana 0-0, la partita dell’anno in quel girone di Eccellenza calabrese. Un tiro da lontano, forte, con traiettori­a insidiosa. Anselmo Iovine, oggi segretario del Crotone ma ai tempi solo un tifoso, dice che quelli erano 40 metri, non uno di meno: «Ricordo quel tiro, la Silana era l’avversaria diretta per la promozione e l’atmosfera era da derby». La memoria di Iovine è impression­ante, quella di Mirabelli però si fa rispettare: «Non ho dimenticat­o quella traversa, certo, come l’atmosfera dello stadio. Crotone è sempre stato un campo caldo e sono si- curo che lo sarà anche domenica». Montella questa deve averla già sentita.

LA PROMOZIONE Mirabelli, quando arrivò a Crotone, aveva 25 anni. Un difensore di riferiment­o, voluto da Raffaele Vrenna: «Nei primi giorni parlai col presidente – ricorda Mirabelli -. Mi disse che voleva portare subito la società almeno in Serie D e io pensai che fosse un po’ matto. Invece no, aveva ragione». Vrenna non si è mai mosso, ha gestito il club e lo ha appena lasciato al fratello Gianni. Giuseppe Mangiarano, neo- segretario rossonero, ha lavorato per il Crotone fino a questa stagione. Mirabelli invece tornerà dopo aver fatto il giro largo: Milano, Inghilterr­a, ancora Milano. In quel 1994-95 fu uno dei titolari, poi decise di smettere. Basta, finito col calcio a 26 anni. Crotone e Silana invece si ritrovaron­o nello spareggio-promozione: 2- 1 per il Crotone in campo neutro a Castrovill­ari.

I 32 GOL Enzo Stasi, compagno di squadra in quel 1994, ha la descrizion­e pronta: «Mirabelli? Era bravo tatticamen­te, un difensore fisico. In spogliatoi­o, forse un po’ introverso. Da noi faceva il libero e già si capiva, aveva la predisposi­zione da direttore sportivo». Anni dopo è tutto più chiaro: Mirabelli era ambizioso, sapeva di non poter arrivare in A da calciatore e già studiava la via alternativ­a. Diventò dirigente, cominciò a prendere decisioni per il Rende, il San Calogero, la Rossanese, il Cosenza. Tante promozioni, tanta Calabria prima dell’Inter. Il Crotone in tutto questo diventò presto un ricordo, come la traversa alla Silana e i 32 gol alla Palmese. Trentadue, scritto in lettere come sugli assegni. Era campionato, non un’amichevole, quindi serve una spiegazion­e. La Palmese arrivò a Crotone con una squadra improvvisa­ta per litigi societari e la Gazzetta scrisse di «squadra formata nella mattinata senza titolari e giocatori della giovanile». Il Crotone capì, non si fermò, segnò 32 volte, sbagliò un rigore e prese tre traverse. La Palmese non la prese bene e al ritorno schierò la formazione migliore. Si racconta sia stata una partita... fisica. Stasi, che quel giorno era in campo, riassume: «Uno a zero per loro. Qualche occhio nero per noi».

Mirabelli giocò al Crotone solo per un anno, vincendo il campionato Poi, giovanissi­mo, scelse la scrivania

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GETTY Massimilia­no Mirabelli, 47 anni, con Marco Fassone a San Siro
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