La maledizione della fascia Domenica tocca a Zapata?
1De Sciglio, da capitano, è stato fischiato Senza di lui, il candidato è il colombiano
La fascia da capitano al Milan non ha la poesia del Papu Gomez, che su quella striscia di tessuto alterna cartoni animati, videogiochi e, con grande rispetto, addirittura un Papa. La fascia al Milan prevede gloria, responsabilità e critiche: pacchetto unico, non negoziabile. Domenica, senza Montolivo e Abate, l’ha indossata Mattia De Sciglio, che ha vissuto il giorno più difficile della sua stagione, forse della sua vita milanista. Quando è stato sostituito, ha preso i fischi di San Siro. Quando è uscito dallo stadio, ha rischiato lo scontro fisico con un tifoso che gli rimproverava di voler andare alla Juventus. La fascia non è il motivo delle critiche ma certo, ha contribuito. Per i tifosi, giusto o sbagliato che sia, giocare male da capitano è un’aggravante, come Montolivo sa molto bene. CHI DOMENICA? La fascia domenica dovrà cercare un altro braccio... e in ogni caso non sarà semplice. Montolivo, il proprietario, dovrebbe andare solo in panchina. Abate, il vice, ha finito la stagione. De Sciglio è squalificato, così dovrebbe toccare a Zapata: Cristian ha preso la fascia nei minuti finali di Milan-Empoli e gioca al Milan dal 2012. Per anzianità, vecchia tradizione milanista, ha il curriculum numero 1. L’alternativa è Paletta, altro centrale che in stagione ha avuto grandi partite e altre decisamente più deludenti. Attenzione però, la fascia fa pressione più in testa che sul braccio: per entrambi, sarebbe una situazione da gestire.
MEDAGLIE E CUGINI La storia del Milan parla chiaro. Il capitano per lunghi periodi è stato un pensiero automatico. Rivera. Baresi. Paolo Maldini (ma
anche Cesare): non c’era bisogno di chiedere, risposta scontata. In altri momenti la fascia ha visitato braccia più curiose. È stata data a Carlo Annovazzi, che da piccolo era appassionato di bicicletta e... Inter: tifoso nerazzurro. Ha vissuto sul bicipite di Alessandro Scarioni, medaglia d’argento e di bronzo al valore militare. È stata svedese con Nordahl e Liedholm, belga con Van Hege, inglese con Kilpin. Gli ultimi anni, niente da dire, sono i più complicati: il capitano è diventato un piccolo caso. Nel campionato 2014- 15 il Milan cambiò braccio con facilità da trasformista: Montolivo, Bonera, Ab-
biati, Abate, Mexes, Alex, Muntari e De Jong nella stessa stagione. Tantissimi nomi, troppi. I tifosi, quando videro Muntari a centrocampo per il «testa o croce», reagirono male, a testimonianza che la fascia con gli anni non perde peso. Di più, acquisisce autorità. Negli ultimi giorni si è parlato di un ruolo da capitano per Donnarumma, un mezzo per convincerlo a restare. Se e quando questo succederà, si capirà presto. Intanto i milanisti, divisi in altre epoche, sembrano convinti: nel 2020, vorrebbero un portierecapitano.
Il Milan ha avuto capitani storici e momenti difficili I tifosi sperano che presto la fascia vada a Donnarumma