Balotelli, contropiede a Cassano «E’ vero, gli amici sono pochi...»
1Nell’intervista alla Gazzetta, il barese aveva inserito Mario tra i giocatori più sopravvalutati. Il tweet di Mario non si è fatto attendere: «E’ esploso il genio...»
Tra gli oblò del charter con destinazione Varsavia, si saranno di certo stretti la mano. Era un giovedì di fine giugno del 2012, e mamma Silvia teneva in tasca lo stesso biglietto di mamma Giovanna. Raccontava la prima: «Le ho detto: “Sono contenta che Mario e Antonio vadano tanto d’accordo”. Abbiamo parlato dei nostri figli». Era la vigilia di Germania-Italia, semifinale di Euro 2012. Mario e Antonio avrebbero toccato assieme il cielo azzurro con assist e gol. Finalmente e a tutti gli effetti «Balotelli e Cassano».
DAL GOL AL TWEET Solo che ieri, al posto di un gol, in Rete ci è finito l’ennesimo tweet di Balotelli: «È esploso il genio... proprio vero gli amici sono pochi e non a lavoro». Con scimmiette che si coprono gli occhi e risate strappalacrime distribuite al posto della punteggiatura. Un dai-e-vai dopo il Fanta-pensiero, messo nero sulla Gazzetta da Cassano: «Voglio bene a Mario e in Francia sta facendo benino però sia lui che Pogba hanno avuto una grande fortuna nella vita: sono gestiti da un manager bravissimo, Mino Raiola, che ha dato a entrambi opportunità incredibili». Parlava dei giocatori più sopravvalutati. Ed è facile che non parlerà del tweet di Balo. Ha altre priorità. Tipo andare domani pomeriggio a Bogliasco per Samp-Trapani: i ragazzi della Primavera hanno chiesto di lui. Mentre l’Entella, nel
frattempo, gli ha aperto le porte perché inizi ad allenarsi con i suoi giovani.
MATRIX E GLI SMS Ma se le mamme si erano conosciute in volo, Materazzi ci aveva pensato sulla terra. È lui a scrivere la prefazione tra Antonio e Mario. Poi Cassano farà da solo. La prima volta nel 2009, quando Mario – in ritiro con l’Under 21 – aveva dovuto schivare banane e digerire il cartellino rosso di Helsingborg. Antonio gli illuminava il cellulare peggio di una fidanzata. Messaggi affettuosi che attaccavano quasi sempre con un
«stai sereno». Sì, ok, fa sorridere.
FATE LA PACE Di più ancora se si pensa che «quello delle Cassanate» una sera si è messo a fare addirittura da pacere. È successo a Kiev, intervallo di Inghilterra-Italia. Sempre Euro 2012. Balo cincischia e si becca i rimproveri di De Rossi. Ma non tace e gli urla: «Stai zitto, stai zitto!». L’arbitro Proença fischia la fine del tempo e dalla panchina deve intervenire addirittura il segretario federale Vladovich per evitare che si passi dalle parole ai fatti. Nello spogliatoio, il resto. I due continuano a cantarsele e Cassano si mette in mezzo, ma per evitare il peggio. Sì, ok, fa sorridere anche questa.
MISTER PRANDELLI Serio, invece, è sempre stato Cesare Prandelli. L’entusiasta equilibrista che ha provato a far coesistere Antonio e Mario. Quei ragazzi che aveva in bocca (e nelle idee) fin dal suo primo giorno a Coverciano: «I campioni dalla testa matta sono affascinanti da allenare, alla fine ti ricompensano, molto più di quelli che hanno atteggiamenti da fenomeni e non lo sono». L’ex c.t. la pensava e la pensa così. Non per nulla Cassano avrebbe affidato a lui la super squadra costruita per la Gazzetta intorno a un iperbolico 42-2-2. Una squadra che purtroppo mai esisterà, una squadra che avrebbe vissuto sull’attimo fuggente del genio. E allora, più della cartolina con i muscoli mostrati da Mario dopo la fatica di aver scaraventato uno scaldabagno alle spalle di Neuer, dall’album dei ricordi cade questa fotografia. Papà Antonio tiene in braccio Christopher, mentre il Mario con la cresta gli accarezza quei capelli camomilla. Erano al lavoro. E, a vederli, è dura pensare che non fossero amici.
RIntanto l’Entella dà l’okay a Fantantonio per allenarsi con i suoi giovani