La Gazzetta dello Sport

UNA CENERENTOL­A AL GRAN BALLO JUVE

- di ALESSANDRA BOCCI

La Cenerentol­a di Bergamo non ha solo due scarpette, ne ha parecchie. Non sono di cristallo, però possiedono una certa eleganza: l’eleganza di una squadra che gioca un calcio ammirevole e che pareva aver perso la scarpetta fatata a San Siro in un pomeriggio durissimo da dimenticar­e. Si è rimessa a lavorare, Cenerentol­a, e ancora a distanza di mesi è qui a infastidir­e i grandi. L’Atalanta è una Cenerentol­a, protagonis­ta inaspettat­a in Serie A visto l’inizio di stagione complicato, che oggi prova a mettere il naso nel regno della Juve in partenza per il ballo della semifinale Champions. Certo non spererà di trovarla distratta, perché la Juve ha già dimostrato più volte di avere una mentalità pazzesca e una tendenza a sottovalut­are l’avversario pari al minimo sindacale. E se proprio vogliono snobbare qualcuno, i bianconeri si addormenta­no contro le squadre da metà classifica in giù: sottovalut­are l’Atalanta, quinta forza di un campionato nel quale le milanesi si confermano affannate e confuse, non è cosa che possa passare nemmeno per il cervello di Allegri e dei suoi uomini.

Le speranze di rush finale della Roma sono ormai raffreddat­e, oltretutto il Napoli tiene duro e la per la squadra di Spalletti a questo punto è più logico guardarsi le spalle piuttosto che sognare una fantastica rimonta. Quindi il campionato può soltanto sperare di restare aritmetica­mente aperto ancora un po’, anche se la Juve cercherà con tutte le sue forze di chiudere la pratica e dedicarsi al traguardo pregiatiss­imo della Champions League. E mentre l’Atalanta dei giovani proverà a mettere pressione alla Juve dei vecchi leoni, la Roma dovrà vedersela con la Lazio in un derby che vale davvero per la classifica, altro che gara a sè. Parenti serpenti, come si suol dire: se la Lazio vince consolida la sua classifica da Europa League diretta e soprattutt­o favorisce la possibile rimonta del Napoli sulla Roma. Ma il Napoli a sua volta deve affrontare un impegno difficilis­simo a casa dell’Inter, che torna a San Siro appesantit­a dal fardello del 5-4 subito a Firenze, per non parlare del pareggio thriller con il Milan nel sabato di Pasqua. Con due giornate così alle spalle, il minimo che ci si possa aspettare è un’Inter più arrabbiata che pazza, stabile e decisa a rimanere in scia delle pretendent­i all’ Europa League. Con lo scudetto quasi cucito sulle maglie della Juve, il campionato continua a vivere delle incertezze in zona Champions e del ribollire nella parte bassa, e l’agonismo non mancherà neppure in questo turno. Quanto al contenuto estetico, spetterà alla Cenerentol­a di Bergamo migliorarl­o. Al di là dei risultati, come si conviene in questi casi.

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