La Gazzetta dello Sport

Seb prenota il tris: «Con Gina ormai ci ho preso gusto»

1Vettel, sorrisi e fiducia: «Balli e canzoni, quando ci si diverte diventa tutto spontaneo»

- Andrea Cremonesi INVIATO A SOCHI (RUSSIA)

Quando l’inverno scorso nessuno osava puntare un euro su una Ferrari vincente e si pronostica­va l’ennesimo dominio Mercedes, girava una storiella che questa di Sochi avrebbe rappresent­ato per la truppa rossa la classica ultima spiaggia a cui, in caso di fallimento sarebbe seguita un’altra, epocale epurazione. La storia è andata in modo ben diverso, il Cavallino si presenta in Russia in testa ai due Mondiali e si respira un’atmosfera più distesa.

SIPARIETTI Sebastian Vettel sorride quando il discorso scivola sul balletto «egizio» improvvisa­to dopo i due trionfi, e sul motivetto cantato dal team nei dopo gara vincenti e dedicato a Gina, la sua macchina («Gina davanti, dietro tutti quanti»): «Il balletto non ha un significat­o preciso, la musica che me lo ha ispirato risale al 1987, mio anno di nascita, ma è l’unico legame. Il canto non l’ho concepito io, non potrei per come parlo l’italiano e non so chi l’abbia inventato, però quando ci si diverte viene tutto spontaneo». Pure Raikkonen, reduce da un inizio di campionato più complicato (ha 34 punti contro i 68 di Vettel) sorride quando gli si chiede del bar-karaoke che possiedere­bbe a Helsinki. «Faccio altre cose nella mia vita. Mi piace andare al bar, ma non ho tempo per farlo. Canto? Male, ma è divertente». Neppure ricordare le parole di Marchionne, che lo mise sotto accusa a Shanghai per la sua prestazion­e, mettono il finlandese di cattivo umore. «Ho letto cose senza senso, ma io mi fido solo del rapporto diretto che ho col presidente e il team. Il mio futuro? Non ho c’è fretta e penso solo alla gara. Già in Bahrain sentivo meglio la monoposto. Non so dire se siamo già a livello della Mercedes, mi pare che loro vadano un po’ meglio in prova e noi in gara, ma dipende dalle piste».

PISTA Già, e questa di Sochi costituisc­e un esame di laurea: a Maranello ricordano bene che l’inizio della fine iniziò proprio qui 12 mesi fa, ovvero quando ci si cominciò ad accorgere che la Mercedes stava allungando, che il passo gara non era all’altezza. Dunque il primo obiettivo è quello di non… ripetersi. Non facile almeno per tre motivi: il primo è che Sochi è, dopo Monza, Spa e Città di Messico, la pista dove la potenza del motore conta di più, e per questo sin dal 2014 è stata terra di conquista della Mercedes; poi l’asfalto è liscio e le gomme si consumano poco, si farà un solo pit stop con la duplice conseguenz­a di limitare uno dei punti di forza della Ferrari, studiare strategie aggressive e di mitigare quello debole della Mercedes, appunto l’eccessiva usura delle gomme soprattutt­o con la macchina pesante. Infine la temperatur­a dell’asfalto è metà di quella del Bahrain « e non è un mistero che noi soffriamo col caldo», riconosce Bottas.

ANALISI La Ferrari ha aggiornato la macchina ( doppio monkey seat; deviatori di flusso modificati e conferma del fondo usato in Bahrain). Basterà? «Sulla carta — afferma Vettel — questa è pista Mercedes e il riscaldame­nto delle gomme è piuttosto problemati­co, l’anno scorso c’era chi ci riusciva in un giro e chi in due. Mettere tutto insieme non è facile, specie in qualifica. Ordini di scuderia? Adesso non ha senso».

«SU QUESTA PISTA È PROBLEMATI­CO RISCALDARE I PNEUMATICI» SEBASTIAN VETTEL 4 TITOLI MONDIALI «NON SO DIRE SE SIAMO GIÀ AL LIVELLO DEI NOSTRI RIVALI» KIMI RAIKKONEN UN TITOLO MONDIALE

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COLOMBO Sebastian Vettel, 29 anni, ha vinto in Australia e in Bahrain
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