La Gazzetta dello Sport

Così si ottiene più potenza in qualifica grazie all’olio

1Dopo i sospetti lanciati da Red Bull e Renault sui rivali, la Fia impone un solo tipo di lubrifican­te a gara nel 2018

- Paolo Filisetti SOCHI

Tutto è iniziato un paio di mesi fa, con la richiesta di chiariment­o della Red Bull e del motorista Renault alla Fia sulla liceità o meno di «bruciare» (era stato utilizzato proprio il verbo «burn») olio in camera di scoppio. E se fosse normale che ciò avvenisse per un quantitati­vo che, in base a informazio­ni in loro possesso, oscillava in qualifica tra 3 e 5 chili. La Federazion­e, dopo aver risposto negativame­nte, a seguito dell’ultimo Strategy meeting e della F.1 Commission, ha messo il divieto nero su bianco dal 2018. Non solo sarà vietato arricchire il carburante mediante la combustion­e di olio, ma per ovviare a tale stratagemm­a la Fia consentirà per l’intero weekend di gara un solo tipo di lubrifican­te a ciascun team, impedendo l’uso di una specifica «da qualifica» e una da gara. Il sospetto, sinora mai provato, era che Mercedes arricchiss­e così la benzina, incrementa­ndo la potenza in qualifica. In realtà, la pratica sembrerebb­e diffusa nel paddock, con risultati più o meno validi.

SISTEMA Come funziona il sistema? Due le scuole di pensiero: una, la vaporizzaz­ione dell’olio e suo trafilaggi­o attraverso i segmenti dei pistoni. La seconda, invece, riguarda la norma che impone il recupero dell’olio nel «plenum» (cassoncino) di aspirazion­e connesso al compressor­e. La prima ipotesi, poco realistica, è realizzabi­le inducendo volontaria­mente un malfunzion­amento dei seg- menti, che hanno appunto funzione di blocco dei trafilaggi e raschiano l’olio dalle pareti dei cilindri. La seconda sembra più plausibile. Il recupero dell’olio nel plenum consente infatti di creare, già prima della camera di scoppio, una «miscela» ariaolio che si combina con la benzina negli iniettori. L’olio, bruciando, libererebb­e additivi di due tipi: catalizzat­ori e antidetona­nti. I primi velocizzan­o la propagazio­ne del fronte di fiamma, i secondi evitano l’accensione involontar­ia della miscela. Si ottiene così la massima energia possibile per singola quantità di carburante, incrementa­ndo la resa del motore.

 ??  ?? La freccia indica il plenum (cassoncino) collegato al compressor­e, dove si recupera per regolament­o l’olio. Qui si formerebbe una miscela aria-olio che poi si combina con la benzina nell’iniezione
La freccia indica il plenum (cassoncino) collegato al compressor­e, dove si recupera per regolament­o l’olio. Qui si formerebbe una miscela aria-olio che poi si combina con la benzina nell’iniezione

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