Record di sponsor al Giro 100 NamedSport premia le tappe
1Definiti i 46 partner commerciali. Sul podio dei vincitori di giornata ci sarà il marchio dell’azienda brianzola di alimentazione sportiva. Tre anni, e già una storia di successo
Giro d’Italia 100 da record anche a livello di sponsor. Tre settimane di cultura, sport e passione che diventeranno un formidabile palcoscenico per il marketing e la pubblicità. Da venerdì 5 maggio, da Alghero, comincerà un viaggio straordinario che segnerà una nuova partenza nell’era della corsa rosa, nata nella notte del 13 maggio 1909 in Piazzale Loreto a Milano.
PARTNER L’edizione 100 segna il ritorno dopo otto anni della maglia ciclamino della classifica a punti, una delle più amate dal pubblico, e tra i 46 partner commerciali ufficiali che accompagnano il Giro c’è anche NamedSport, top sponsor che premierà il «Vincitore di Tappa». L’ennesimo salto di qualità per l’azienda brianzola di Lesmo, che dal 2016 sponsorizza tutte le corse di Rcs Sport. «Il numero 100 è la chiave per capire il successo del Giro — spiega Paolo Bellino, direttore generale di Rcs Sport —. E’ un numero che racchiude un valore aggiunto enorme. Il 100 attrae, è un motore di aggregazione: le aziende vogliono esserci per partecipare a un evento unico. Tutti gli indicatori sono positivi. Quali altri eventi hanno festeggiato 100 edizioni e più di 100 anni di storia? Il ciclismo ha una forza straordinaria, unica: ha saputo mantenere tradizione, epicità e spirito attraverso gli anni, pur essendo cambiato tutto il mondo. Guardate il percorso: le due isole, poi si risale l’Italia. Tutto più complicato e complesso perché l’edizione 100 diventi quella zero di un nuovo capitolo nella storia rosa».
GIOVANE E tra le storie sicuramente da raccontare c’è quella di NamedSport, che sarà legata
«LASCEREMO OGNI GIORNO UN SEGNO IN QUESTA EDIZIONE STORICA» ANDREA ROSSO FONDATORE DI NAMEDSPORT
alle corse di Rcs Sport fino a tutto il 2020. In tre anni (li compirà il 9 maggio), l’azienda di prodotti per l’alimentazione sportiva ha raddoppiato il fatturato ogni 12 mesi, e ha ormai più del 50% del mercato. Un’impresa che ha sposato il ciclismo con una comunicazione mirata e aggressiva. Spiega An- drea Rosso, fondatore e amministratore delegato: «Negli ultimi 45 chilometri di tappa, gli spettatori troveranno due nostri archi gonfiabili, due “cancelli” alti sette metri, simili a un portale, e un gonfiabile all’arrivo. Ciascuno di loro rappresenta in modo identico, davvero anche nei più piccoli particolari, i nostri prodotti. Questa strategia di comunicazione è fondamentale, perché rende immediatamente riconoscibile il prodotto e secondariamente il brand. Dal campo-gara al cartello in farmacia, il consumatore trova l’immagine dello stesso prodotto».
DIGITALE E GEROLIN Degna di rilievo la certificazione antidoping che NamedSport ha ricevuto due mesi fa, unica azienda italiana ad averla. «Elemento qualificante indispensabile — prosegue Rosso —. Perché quando abbiamo aperto la filiale in Gran Bretagna, la prima cosa che ci hanno detto è stata “voi dovete averla, non vorreste averla”». Non presente volutamente nei supermercati o in negozi in cui non ci sia l’assistenza al cliente, l’azienda prossima allo sbarco in Spagna si segnala per un focus fortissimo sui social, di stampo americano. «Il primo gennaio abbiamo aperto nelle due torri gemelle di Jesolo Lido il nostro “creative digital lab”, che produce contenuti digitali e segue lo sviluppo del marketing sui social media. Un gruppo di giovani che lavorano a qualsiasi ora, senza orari standard, senza regole, dando così la massima libertà di vivere in un ambiente lavorativo a modo loro. In estate, opereranno dalla piscina. Perché non è importante “quando” si produce, ma è importante “che” si produce». Il team è guidato da Gianmaria Gerolin, figlio di Manuel, centrocampista dell’Udinese ai tempi di Zico.