La Gazzetta dello Sport

Saronni: «Giovani, niente paura»

1Uae- Team Emirates è la prima squadra araba al Giro: debutta il neopro’ Ravasi, quattro non hanno più di 23 anni. «L’esperienza si fa contro avversari importanti»

- Paolo Marabini INVIATO A MAGNAGO (MILANO)

Un campione del mondo al debutto, tanto atteso, nella corsa rosa. Un uomo da volate, galvanizza­to da una gran bella primavera e pronto a strizzare l’occhio non solo alle tappe per velocisti ma anche alla maglia ciclamino della corsa a punti. Poi due uomini d’esperienza, capaci di gestire qualunque situazione, e un manipolo di giovani di grandi speranze, che il management ha deciso di buttare nella contesa, con sensato coraggio. Mischiate bene ed ecco bell’e pronto l’organico per il Giro d’Italia numero 100 del Team UAE-Emirates, la prima formazione di matrice araba al via di una grande corsa a tappe. Che poi non è soltanto l’orgoglio sportivo di Abu Dhabi, ma anche la più italiana delle squadre di World Tour, nata sulle ceneri della blasonata Lampre: presidente Matar Suhail Al Yabhouni al Dhaheri, noto imprendito­re immobiliar­e dell’Emirato, ma quartier generale fresco di inaugurazi­one a Magnago (una manciata di chilometri da Malpensa), staff dirigenzia­le e tecnico tutto nostrano, così come più della metà (14 su 26) dell’organico diretto da Carlo Saronni, con papà Beppe general manager.

UNICO IRIDATO Un nuovissimo e lussuoso superbus Mercedes Setra — 13 metri di lunghezza, 480 cavalli, optional a profusione, con tanto di distributo­re automatico di amuchina... — sarà la casa viaggiante del team nelle tre settimane di corsa da Alghero a Milano, confortevo­le ricovero per ristorare le fatiche dei nove pronti ad accendere il Giro numero 100. Li guiderà il

«VOLEVO ESSERCI: CORRERÒ CON CURIOSITÀ E RISPETTO» ALBERTO RUI COSTA IRIDATO 2013, ALL’ESORDIO «NON SOLO TAPPE, C’È UN SOGNO CHE SI CHIAMA MAGLIA CICLAMINO» SACHA MODOLO SEI GIRI, 2 TAPPE NEL 2015

portoghese Rui Costa, 30 anni, iridato 2013 a Firenze, che non vede l’ora di partire. «All’Italia devo tanto» dice l’uomo di Porto, unico campione del mondo in gara. «Da un po’ avevo in testa di fare il Giro, ma quando ho deciso di esserci non avevo fatto caso che si trattava della centesima edizione: un’occasione prestigios­a, e un motivo in più per dare il massimo. Correrò con la curiosità dell’esordiente e col rispetto che il Giro merita, so che sarà esigente e mi metterà a dura prova. Tappe o classifica? Vivrò alla giornata».

SOGNO L’altra freccia all’arco si chiama Sacha Modolo — alla settima apparizion­e, due vittorie di tappa alle spalle nel 2015 — lanciato dalla recente dop-

pietta al Giro di Croazia, ma soprattutt­o da un Fiandre (6°) e una Gand-Wevelgem (10°) in prima fila. «Non faccio proclami — dice il 29enne trevigiano — ma ho fiducia, perché i recenti risultati mi hanno dato più consapevol­ezza nei miei mezzi. La classifica a punti? È un obiettivo, anzi un sogno, e perciò dovrò essere pronto anche a cambiare strategia, cominciare a pensare ai traguardi volanti oltre che agli arrivi».

LINEA VERDE Attorno alle due punte, gli altri sette — il veterano Marco Marcato, il promettent­e Valerio Conti, gli abili piloti per le volate Roberto Ferrari e Matej Mohoric, e poi l’altro sloveno Jan Polanc (1° nel 2015 sull’Abetone), Simone Petilli e il baby-talento Edward Ravasi: età media della squadra 26 anni e mezzo — escono dalla programmaz­ione di inizio stagione. Ma anche dai risultati delle ultime corse e, purtroppo, da cause di forza maggiore. «Abbiamo perso per infortuni tre pedine importanti come Durasek, Atapuma e Niemiec, che facevano parte della squadra per il Giro — spiega Giuseppe Saronni, che nel ‘ 79 vinse la sua prima corsa rosa a 21 anni e 8 mesi —. E così li abbiamo sostituiti con dei giovani, in linea con quella che è la nostra filosofia. Il gruppo è affiatato, sono tutti amici. E loro sono ragazzi di valore e di sicuro avvenire». Quattro hanno meno di 24 anni. «E ritengo sia pure giusto gettarli subito nella mischia. L’esperienza si fa nelle corse importanti contro avversari importanti. A loro dico di non aver paura. Penso a Ravasi, un neopro’ di 22 anni che nel 2016 è arrivato 2° al Tour de l’Avenir. Ha solo 9 giorni di corsa nelle gambe, l’abbiamo chiamato all’ultimo momento per rimpiazzar­e Niemiec e potrebbe essere un azzardo, ma non gli chiediamo niente: sono certo che potrà prendere bene le misure per tornare fra un anno con la top ten e la maglia bianca come obiettivi ambiziosi. Il nostro progetto sta crescendo, non solo dal lato sportivo ma anche organizzat­ivo. Il bus, la sede, la struttura societaria: sono la nuova immagine del nostro gruppo». Lo storico giorno del debutto in un grande giro è vicino. E sebbene il ciclismo sia materia fresca per il mondo arabo, l’attesa ad Abu Dhabi c’è tutta. «È la nostra prima grande vetrina. E sono certo che non deluderemo». Parole di Beppe Saronni. Se il Giro non lo conosce bene lui...

 ?? BETTINI ?? BUS SUPERLUSSO Sei dei nove uomini dell’UAE-Emirates che saranno al Giro 100, in posa sul nuovissimo bus del team, che debutterà nella corsa rosa: da sinistra il capitano Rui Costa, Simone Petilli, Roberto Ferrari, Sacha Modolo, Edward Ravasi e Marco...
BETTINI BUS SUPERLUSSO Sei dei nove uomini dell’UAE-Emirates che saranno al Giro 100, in posa sul nuovissimo bus del team, che debutterà nella corsa rosa: da sinistra il capitano Rui Costa, Simone Petilli, Roberto Ferrari, Sacha Modolo, Edward Ravasi e Marco...

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