Bradley, Horford, Green: Boston non è solo Thomas
1Celtics sul 3-2 con i Bulls grazie al contributo di chi è stato spesso all’ombra di Isaiah
Era un Garden stranamente silenzioso, quasi rispettoso, quello che assisteva a gara-5 tra Boston e Chicago. Sì, qualche «Let’s go Celtics!» ogni tanto, ma con il match in bilico per oltre tre quarti, i fantasmi dei due k.o. casalinghi già incassati e con il clima pesantissimo che si respira dopo la tragica morte della 22enne sorella di Isaiah Thomas alla vigilia di gara-1, c’era poco per cui esal- tarsi. Poi un flash, un break di 20-5 ed ecco, per la prima volta nella serie, che il pubblico di casa poteva far festa.
COWENS Per tutta la stagione si è parlato dei biancoverdi solo ed esclusivamente per le imprese del piccolo Thomas. Ma a decidere gara-5 sono stati altri. Certo, i 24 punti di Isaiah sono serviti, ma con 1/10 dall’arco, ben marcato da un altro Isaiah, Canaan. La differenza l’hanno fatta Avery Bradley e Al Horford. Il primo è conosciuto per essere il miglior difensore perimetrale della lega. Infatti ha tenuto Jimmy Butler a soli 2 punti con 1/5 su azione e una persa quando era affidato alle sue cure. Ma i suoi 24 punti sono stati manna per i Celtics, soprattutto quando nessun altro sembrava trovare il fondo della retina. Il centro invece è diventato il primo bostoniano da Dave Cowens in gara-1 delle finali ‘76 a guidare i suoi negli assist (9) segnando oltre 20 punti (21). Il dominicano figlio di Tito (visto a Firenze e Siena negli anni ‘90) è spesso criticato per non essere dominante. Non lo sarà mai, ma il suo contributo va ben oltre le cifre. Che pure sono notevoli. E’ il miglior centro passatore della lega, in difesa fa la sua parte, e gli equilibri della squadra dipendono spesso dal suo rendimento.
INNESTI Curioso come questa serie abbia tra i protagonisti due giocatori che alla vigilia nessuno calcolava. Coach Brad Stevens pare averla girata (senza dimenticare l’infortunio a Rondo, che spera di tornare stanotte) inserendo Gerald Green in quintetto al posto di Amir Johnson. L’ultima volta che era partito nello starting five bostoniano risaliva al 2007. I Bulls invece hanno provato con successo l’innesto di Canaan, addirittura in borghese nelle prime 3 gare, buttandola sul fisico contro il suo omonimo. Ma a decidere chi andrà avanti alla fine saranno le stelle. Thomas o Butler? Potremmo dover aspettare gara-7 per avere una risposta.