Si ritira Barraud ferito al Bataclan «Rischio troppo»
1Il mediano del Mogliano fu colpito dai terroristi a un polmone. «Ho lottato, ma il corpo non ce la fa»
Siè arreso. Impossibile tornare quello di prima. Quello di prima del 13 novembre 2015, la sera in cui a Parigi delle bestie scatenarono la loro disumanità. Aristide Barraud, 28 anni, mediano d’apertura del Mogliano, quella sera era poco distante dal Bataclan. Con la sorella e alcuni amici erano appena usciti dal ristorante Le Petit Cambodge. Lui, parigino, orgogliosamente banlieusard, stellina del rugby francese Under 20 prima di venire a giocare in Italia, fu colpito da due proiettili. Uno a un polmone; l’altro, di rimbalzo, al tendine d’Achille sinistro. Anche la sorella fu ferita, seriamente, a un braccio. Aristide rischiò la vita, ma dopo un mese all’ospedale Saint Louis, con giorni in rianimazione seguiti all’intervento chirurgico, ne uscì. Un miracolato. E iniziò il suo travaglio. Fisico: perché i problemi erano tanti e altrettanti sono rimasti. E interiore: perché la voglia di tornare a giocare era infinita. E nono-
L'IDEA DI TORNARE A GIOCARE MI HA TENUTO LONTANO DALLA FOLLIA SONO STATO IN BATTAGLIA PER 15 MESI. SONO VIVO, MA DISTRUTTO ARISTIDE BARRAUD MEDIANO D'APERTURA
stante i pareri contrari dei medici ci ha provato, a tornare su un campo da rugby. Con due operazioni per togliere le schegge dalla caviglia. Adesso la resa.
SITO Sul sito del Mogliano, Barraud ha lasciato un lungo messaggio in cui, quasi scusandosi per l’esigenza di eclissarsi e sparire per un po’ da tutto, spiega: «Da tre mesi ho visto il mio corpo non accettare più lo sforzo fisico e inviarmi segnali negativi, troppi. Il mio corpo è a dir poco distrutto. Due mesi fa mi hanno diagnosticato ulteriori problemi causati dalle cure effettuate per tenermi in vita. Con tutti gli altri danni fisici subiti, non sono cose che posso trascurare ed ho iniziato ad aver paura per la mia vita. Tornando a giocare rischio oggettivamente la morte, e morire in campo, davanti ai miei amici e a chi mi vuole bene non mi sembra assolutamente una buona idea».
RUGBY MEDICINA Le costole che impedivano di fare passaggi col pallone, il piede che non