La Gazzetta dello Sport

Il Condor vola basso «Soffre per la caduta»

1Quintana avvicina Dumoulin ma in salita non stacca Nibali Il d.s.: «Non è al 100%, in queste condizioni va bene così»

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A BORMIO

Aveva studiato come attaccare per guadagnare tempo su Dumoulin. Ha guadagnato tempo perché Dumoulin ha avuto un attacco. Intestinal­e, però. «Per un motivo o per l’altro — afferma a caldo Nairo Quintana — l’importante è che il leader abbia ceduto. Per me è stata una giornata molto positiva con un grande lavoro di squadra. Sapevamo che potevamo ridurre il distacco e ci siamo riusciti». La tappa era entrata nel vivo con la Movistar che aveva infilato tre uomini nella fuga (Amador, Izagirre e Anacona) segno che, prima o poi, Nairo si sarebbe alzato sui pedali per provare a ribaltare il Giro. Più si saliva di quota, più si entrava nel territorio del Condor. Saliva anche l’attesa, ma l’unica volta che il colombiano è scattato lo ha fatto solo per rincorrere Nibali. «C’è stato un ritmo molto elevato da inizio tappa — ha spiegato —. Poi è stata una giornata lunga e alla fine eravamo stanchi. Questo ha fatto sì che i valori fos-

LA CADUTA José Luis Arrieta, il diesse della Movistar, dà una spiegazion­e leggerment­e differente: «Nairo risente ancora della caduta di domenica. Nonostante i trattament­i, il suo corpo non è al cento per cento. E quando non sei al massimo in una tappa come questa, riuscire a ottenere quel che abbiamo ottenuto va già bene. Alla fine abbiamo ridotto le distanze, siamo più vicini alla maglia rosa. Il bilancio è senza dubbio positivo». Dumoulin a fine tappa era arrabbiati­ssimo perché il gruppo non l’ha aspettato. Una presunta mancanza di fair play. «C’erano corridori di altre squadre che guidavano la corsa — prosegue il tecnico spagnolo —. Non siamo stati noi i primi a metterci a tirare. Poi va bene il fair play, ma bisogna rispettare la corsa. Il gruppo

è andato piano forse per 3-4 chilometri, non potevamo aspettare di più».

TATTICA Arrieta spiega anche la tattica di gara della Movistar: «Dovevamo mettere gente davanti per controllar­e la corsa. A un certo punto abbiamo dovuto rallentare Izagirre perché dietro Nairo non aveva più compagni con Anacona e Amador che dovevano servire per indurire un po’ il finale». Però Anacona s’era fermato sullo Stelvio e poi è rientrato. Una tattica strana. «No, nessuna tattica. Winner ha rallentato perché ha avuto dei problemi, non perché lo abbiamo fermato dall’ammiraglia». E Nibali? «Sapevamo che nella discesa finale avrebbe attaccato. È riuscito a staccare Nairo ma non ha guadagnato neanche tanto». L’avversario numero 1 però non è lui. «No, il rivale più pericoloso resta Dumoulin. In una tappa così dura, e con il problema che ha avuto, è riuscito a salvarsi in modo eccellente. Vuol dire che la sua condizione è eccellente, che è un corridore molto solido».

CINQUE MINUTI Alla fine, Nairo si trova ancora a inseguire (31”): «Sono abbastanza soddisfatt­o — conclude il colombiano —. Certo, mi sarebbe piaciuto prendere anche cinque minuti, ma volere è una cosa, potere un’altra». Sempre in casa Movistar, da segnalare il ritiro di Bennati e a fine gara la polemica di Rojas (84° a 40’26”) via twitter: «Nella mia vita non mi era mai capitato di fare una discesa in corsa superando gruppetti di cicloturis­ti. Eccellente organizzaz­ione. Incredibil­e».

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sero abbastanza simili».

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