INZAGHI: «MI PORTO LA CHAMPIONS A VENEZIA»
EX ROSSONERI QUASI AL COMPLETO. GALLIANI REGALA LA CRAVATTA GIALLA A PIPPO. SEEDORF: «SIAMO STATI UOMINI»
La serata è stata organizzata su un gruppo WhatsApp e a un certo punto ha registrato pure il saluto in videochiamata di Pirlo, Kakà e Nesta, collegati dagli Stati Uniti. Tutto molto social, tutto molto tecnologico. Tutto tranne quella coppa sistemata accanto alla tavolata e arrivata nel baule di un’auto, prelevata a Casa Milan da Ambrosini e portata all’interno del locale dall’ex te- am manager Ramaccioni. Una splendida finestra riaperta sul passato e un’ambizione per un futuro che il Milan si augura non troppo lontano. Benvenuti alla cena-ritrovo della vecchia guardia milanista, quella che dieci anni fa conquistò l’ultima Champions della storia rossonera. C’erano praticamente tutti (mancava però Ancelotti, anche lui collegato al telefono) e ovviamente c’era Galliani. In realtà avrebbe potuto presenziare anche Berlusconi (con cui l’ex a.d. si era visto a pran-
zo), poi bloccato da altri impegni.
PERSONALITA’ Galliani si è presentato in classica cravatta gialla, ma non una qualsiasi: «E’ quella di Atene, è l’unica che ho, ma la regalerò a Inzaghi». Pippo ha ringraziato e ovviamente ha ancora gli occhi che gli brillano: «Devo ringraziare tutti, da solo non avrei fatto nulla. E’ una bella sensazione rivivere quella notte magica. Stavo male, forse non meritavo neanche di giocare, ero mezzo stirato. Ora questa coppa me la porto a Venezia e la faccio vedere ai miei ragazzi...». Per qualche ora gli stenti rossoneri degli ultimi anni sembrano non esistere più, la protagonista è lei assieme a un gruppo che, racconta Ambrosini, «non è che giocasse un calcio pazzesco, ma eravamo forti fra di noi, avevamo tutti personalità importanti». Forse la sintesi migliore la trova Seedorf: «Siamo stati uomini».