La Gazzetta dello Sport

Seb-Lewis Valtteri-Kimi Quattro assi sul tavolo di Montecarlo

Le auto di Maranello e Stoccarda si equivalgon­o, l’aerodinami­ca conta poco: sarà una sfida di pura abilità di guida

- Pino Allievi MONTECARLO (MONACO)

Ci sarà un minuto di silenzio prima del via, domenica, per ricordare le vittime di Manchester e del terrorismo in generale: la Formula 1 fa quello che può per partecipar­e al dolore di una tragedia immane, seppure in un’atmosfera che si sforza di essere gioiosa, glamour, sofisticat­a come sempre. «Non ci sono parole per descrivere quello che è successo e quanto ognuno sente dentro. Oramai sono cose che accadono troppo spesso e che colpiscono anche bambini innocenti. È un momento tristissim­o, se penso pure al povero Hayden»: Jenson Button, che torna al volante della McLaren-Honda per sostituire Alonso impegnato a Indy, ha fotografat­o una situazione che è pesante a prescinder­e dal fatto che ci si trovi a Montecarlo o altrove. Ma qui si avverte di più il contrasto e c’è qualcosa che stride in un contesto fatto di yacht, lusso senza limiti, godimento. E si vorrebbe che l’evento di Manchester fosse già lontano, per tornare più in fretta ai rituali della F.1 che tutti conoscono.

OGGI IN PISTA A differenza delle altre piste, nel Principato si prova il giovedì, perché il venerdì è giorno di vacanza in attesa delle qualifiche di sabato. Quindi sin da stamane le macchine scenderann­o in pista, con Ferrari e Mercedes scatenate a preparare la lotta per la pole position, che è come prendersi un pezzo di vittoria perché chi parte davanti a Monaco ha buone probabilit­à di restarci sino alla fine. A differenza di altri circuiti come Montmelò o la Cina, dove l’aerodinami­ca gioca un ruolo fondamenta­le, qui tornano a prevalere le qualità di guida dei piloti e il confronto tra Vettel, Hamilton, Raikkonen e Bottas sarà intrigante, ora che Ferrari e Mercedes si equivalgon­o. Hamilton a Montecarlo è da sempre una tigre che aggredisce curve e rivali. Uno spettacolo vederlo guidare. Vettel, autore della pole nel 2011 quando conquistò anche la sua unica vittoria, dovrà dare il meglio per contrastar­e Lewis: probabilme­nte, lui stesso è ansioso di cimentarsi a questo livello e scoprire i propri limiti.

SFIDA SEB-LEWIS «Mi piacerebbe molto ottenere il miglior tempo in qualifica — dice Hamilton — per eguagliare il primato dei 65 centri di Senna, nel 30° anniversar­io della prima vittoria di Ayrton». Vettel non ha record da rincorrere, ma dice chiarament­e che la pole position è alla sua portata, dopo che la Ferrari in cinque gare è sempre stata al massimo: «C’è la macchina, c’è la squadra, la pole è possibile. Sono contento di quanto fatto sinora ma bisogna insistere».

LE GRANDI RIVALI Tra Ferrari e Mercedes non è solo questione di leadership: c’è qualcosa che va oltre. Un successo del Cavallino — a secco dal 2001 — potrebbe permettere a Vettel una ipotesi di fuga e ribadirebb­e la bontà del progetto SF70H, vincente su ogni tipo di tracciato. La supremazia della Mercedes invece dimostrere­bbe che gli uomini di Brackley sono riusciti a mettere a punto e a sfruttare tutti i vantaggi del passo lungo della vettura, scelta tecnica ardita quanto (even- tualmente) pagante.

RINCORSA C’è poi attesa per la Red Bull-Renault, sinora nettamente sotto tono: «Abbiamo delle cose nuove che possono farci andare forte — ha dichiarato Daniel Ricciardo, «poleman» di un anno fa — ed è chiaro che dobbiamo sfruttare un circuito come questo per azzardare». Come lui la pensa il suo compagno Max Verstappen, lo scorso anno protagonis­ta di tre incidenti in tre giorni.

PREMIO BANDINI In margine al GP, ieri la città di Brisighell­a ha consegnato alla Ferrari il Premio Bandini per celebrare i 70 anni del Cavallino e ricordare il pilota milanese che a Montecarlo perse la vita mezzo secolo fa, mentre era in piena ascesa. Flash lontani ma incancella­bili.

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AP-COLOMBO Prova abitacolo sulla McLaren-Honda per Jenson Button, 37 anni, al rientro in Formula 1; Lewis Hamilton, 32 anni, si esibisce in un burn-out con la sua Mv Agusta; Sebastian Vettel, invece, è arrivato in bici

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