Nibali Prepara l’impresa
Ecco le Dolomiti Con cinque passi si arriva alla rosa
F uga per la vittoria. Del resto lui è un uomo da fuga. Dieci volte ci prova, una gli riesce. Stavolta gli è riuscita. E Pierre Rolland, all’attacco dal chilometro zero nella tappa che tutti avevamo battezzato ideale per gli uomini fuori dai giochi di classifica, rompe il digiuno dopo più di due anni, e regala alla Francia la prima vittoria al Giro 100. Sono già 11 le nazioni a bersaglio, record eguagliato. E chapeau di fronte al numero del trentenne scalatore della Cannondale, 4° al Giro 2014, maglia bianca al Tour 2011, primo nella Grande Boucle sull’Alpe d’Huez e a La Toussuire: pronti-via ed eccolo in fuga con Brutt e Mohoric, poi si fa riprendere dai primi inseguitori al km 72, risparmia la gamba e, risucchiati i due fuggitivi, se ne va a 8 km dall’arrivo. Scacco matto soprattutto all’Uae- Emirates, che aveva 4 uomini in fuga e puntava alla tappa con Rui Costa, poi 2° come a Bagno di Romagna. E buona pace per la maglia rosa Dumoulin e gli altri aspiranti al podio, arrivati a Canazei senza patemi, quasi 8’ dopo. NO-STRESS Dopo le fatiche della Rovetta-Bormio – i 5000 metri e passa di dislivello, il Mortirolo, il doppio Stelvio, il mal di pancia dell’olandese volante e la discesa al cardiopalmo di super Nibali – serviva anche una giornata senza troppo stress. Il viatico ideale prima dei tre giorni del Condor, che da oggi a sabato vivranno il loro acme sulle Alpi, prima dell’eventuale resa dei conti finale di domenica nella crono da Monza a Milano. Tre tappacce che chiamano coraggio, gambe, energie residue, tattica, strategie di squadra, alleanze. Prendete l’odierna Moena-Ortisei, nel cuore delle Dolomiti, e già ce n’è per far saltare il banco. Tappa breve, 137 km, con tutte le trappole che si porta appresso una tappa breve, per giunta senza un millimetro di pianura: sembrerà di essere