I Cavs vanno 3-1 Ci pensa Irving a fare il LeBron Boston al tappeto
Ametà del secondo quarto, LeBron James si è seduto in panchina con quell’espressione un po’ così, corrucciata, che mette su quando la situazione si fa dura. Perché non gli era mai capitato in carriera che gli fischiassero il quarto fallo già nel primo tempo. E se non bastasse, i suoi Cavaliers stavano accumulando un distacco importante: -16 dai Celtics, che dopo l’infortunio al loro All Star Isaiah Thomas tutti davano per spacciati. Macché, dopo lo 0-2 iniziale, Boston si era presa a sorpresa gara-3, quando proprio LeBron si era ritagliato una serata di riposo (11 p unti). Ma quell’aria imbronciata si è dissolta quasi subito. Merito di Kyrie Irving, eroe di gara-4, che ha rimesso le cose a posto. Come spiegava lo stesso King James, passato lo spavento, dopo la vittoria per 11299 e con Cleveland, avanti 3-1 nella serie, a un passo dalla 3a finale consecutiva: «Quel ragazzo è speciale. Da fuori mi sono goduto il suo show: Kyrie è nato per momenti così».
OPERA E’ successo che con il Re in panchina, il play 25enne nato in Australia, in qualità di primo consigliere, si sia messo all’opera: 42 punti totali, suo primato nei playoff. Ma non solo: 36 realizzati da quando LeBron ha lasciato il campo, 19 in meno di 5’. Nel terzo quarto, i Cavs hanno riacciuffato i Celtics segnando 40 punti e guadagnato distanza di sicurezza. Raccontava Kyrie: «Mi sono detto: non possono pareggiare questa serie. Non possiamo permettergli di vincere stasera». E’ diventato inarrestabile, segnando soprattutto al ferro con continue percussioni (10 canestri). E James, che nell’ultimo periodo di gara-3 era andato in bianco, ha realizzato 15 dei suoi 34 punti nell’atto finale. Ma la barca l’ha raddrizzata anche Kevin Love: 17 punti e 17 rimbalzi (record playoff). I tre tenori hanno chiuso con 93 punti in totale. A chi fa polemica sui social per una chiara infrazione di doppio palleggio non chiamata a LeBron per eludere la difesa della matricola Jaylen Brown, coach Lue alza gli occhi al cielo per la pignoleria con cui gli hanno fischiato 3° e 4° fallo: «Hanno deciso così e non possiamo farci nulla», diceva laconico. Stasera a Boston (le 2.30 di domani in Italia) si gioca gara-5, Cleveland proverà a staccare il biglietto per l’attesa terza sfida contro i Warriors.