Ci serve Greg
Azzurri a fondo nella 10 km «Aspettiamo Paltrinieri» 1Gara sempre più veloce, Ruffini ancora 7°. Il c.t. Giuliani: «Col ritmo di Gregorio si vince, ma non è una piscina...»
Provaci tu, Greg. Perché Simone Ruffini ribadisce il 7° posto di due anni fa ma resta a 9” dal podio della 10 km olimpica. Perché Federico Vanelli resta tra i primi 10, posizione che gli assicurerebbe il pass olimpico se fossimo a un anno da Tokyo. Ma per raccogliere medaglie nella Gara, come ormai la chiamano tutti i caimani, per emergere in una tonnara di 65 fondisti, bisogna fare e avere qualcosa in più. E chi ha mezzi superiori, adesso, è Freddy Weertman, l’olandese golden boy di Ranomi Kromowidjojo, diventato il primo al mondo capace di abbinare il titolo iridato a quello olimpico, nonché di detronizzare per l’inezia di un centesimo l’americano Jordan Willimovsky, che Gregorio Paltrinieri ritroverà il 30 luglio nei 1500. Sul podio torna il francese Marc Antoine Olivier, iridato della 5 km e allievo di Lucas (alla terza gemma su 3), che nega la medaglia al britannico Jack Burnell. Insomma, una gara affollatissima, velocissima in cui a Ruffini e Vanelli manca l’ultima parte, decisiva, dalla terz’ultima boa, per rimanere nella scia di chi ha festeggiato.
Fatti avanti, Greg. C’è bisogno di Paltrinieri per vincere? Intanto oggi Martina Caramignoli, che si allena a Ostia con i gemelli di Morini Greg e Detti e la pistoiese Giulia Gabrielleschi, ci provano provenienti da diverse vie: l’ex medaglia europea dei 1500 fa l’esordio nella 5 km, ma fa progetti da 10 km per una qualificazione olimpica. Senza dire addio alla vasca, visto che i 1500 in rosa sono stati promossi ai Giochi; e la 21enne toscana è reduce dal personale in vasca da 16’15”56, ma vuol fare pure la caimana. Ci sarà un via-vai vasca- mare sempre più frequente e quanto stravolgerà i programmi di allenamento, snaturerà le qualità tecniche? Il fondo dei «selvaggi» alla Rubaudo lascia spazio ai professionisti «a tutto social». E non
RDalla piscina alle acque libere: oggi la Caramignoli, medaglia dei 1500 europei, nella 5 km c’è solo Greg, ma anche Manzi o il medagliato Sanzullo. «Benvenuto a Greg — fa Ruffini — arriverà in un momento di cambiamenti, di un’evoluzione che trasforma tutto e tutti. E’ l’emblema del nuoto italiano, è fortissimo e siamo contenti di accoglierlo, farà bene a lui e al fondo, alzerà il livello, diventerà un punto di riferimento. Sarà uno stimolo in più e ci potremo divertire insieme. Io ho avuto più bassi che alti in stagione, ma non è finita». Vanelli vorrebbe raccontare a Greg «tutte le botte prese e mi hanno ammonito perché ho dovuto attaccarmi ai piedi di uno che voleva affondarmi. Quante scorrettezze dagli altri». Le racconterà alla Caramignoli, che trepida per l’attesa: «Non c’è differenza tra i due ambienti e ho solo voglia di fare esperienza, ma nel fondo serve cattiveria, che rispecchia il mio carattere». Morini le ha mandato un messaggio topsecret e la definisce «una novizia, deve affrontare quest’avventura con rispetto, ma deve ricordarsi che è stata una medaglia in piscina e ha un grande potenziale da sfruttare». Paltrinieri considera il fondo un ritorno alle origini, e si prepara al dopo Budapest per il debutto in acque libere in evento mondiale come le Universiadi di Taipei di fine agosto: «Dopo i Mondiali il fondo resterà la mia priorità, voglio diventare molto competitivo e so che cosa mi aspetta».
Massimo Giuliani, il c.t. del fondo, fa confronti sulle andature di chi come l’olimpionico nuota in 14’37” in vasca: «Quanto vale in mare? Come può costruire una 10 km vincente? Dopo aver visto la 10 km, con un ritmo da 1’04” si vince, sì Greg può partire primo e chiudere primo, come fa in piscina. Ma si badi: il fondo ha altri parametri. In vasca conta l’efficienza della bracciata, nel mare non si sa né si sente la forza, dipende se si viene buttati giù da un avversario e bisogna cambiare la respirazione, o come si entra in scia, come si affrontano e quanto tempo si perde nelle boe e nei rifornimenti. Lo aspetta tanta confusione».