«Tutta la mia verità» Zaytsev: «Per l’Italia darei una gamba»
La Federazione non risponde alle parole del giocatore. Zar: «In azzurro non ho vincoli con il mio sponsor»
DALL’8 LUGLIO A OGGI: LA VERSIONE DELLO ZAR L’atleta rilascia un’intervista dopo lo scoppio del caso scarpe (l’8 luglio sul nostro giornale) che ha portato al suo allontanamento dal ritiro azzurro di Cavalese (18 luglio). Il giocatore lascia l’azzurro dopo un tentativo di mediazione da parte del numero 1 del Coni Giovanni Malagò (12 luglio) e due giorni di allenamenti con calzature Mizuno (16 e 17 luglio)
«Il mio unico pensiero è andare all’Europeo con una scarpa idonea, non farmi male e dare una mano alla squadra. Ancora la vedo una possibilità, ancora lo spero. Io darei una gamba per Nazionale». A una settimana esatta dalla cacciata dal ritiro di Cavalese per il caso scarpe, Ivan Zaytsev rilascia un’intervista ai microfoni di Sky Sport per raccontare la propria verità. La cosa che colpisce di più è il suo tentativo di tenere ancora aperta una porta per la rassegna continentale in programma dal 24 agosto al 3 settembre. Ma a stretto giro di posta, almeno fino a ieri sera, da via Vitorchiano a Roma (sede della Fipav), nessuna risposta ufficiale perché «fanno fede le parole del ct Chicco Blengini» che giovedì 20 luglio sentenziava: «Con l’obiettivo primario di tutelare la squadra e il lavoro svolto, nell’augurarmi che, risolto il problema, in futuro l’atleta possa essere nuovamente a disposizione della Selezione Nazionale, pur non entrando in tematiche che non mi competono, per me è evidente ed inevitabile che per questa estate Ivan non possa rientrare a far parte del gruppo».
STAFF MEDICO Nel racconto di Zaytsev però non ci sono solo state aperture alla maglia azzurra ma il giocatore ha anche dato la propria versione su alcuni episodi accaduti nei giorni scorsi. A partire dai due giorni di allenamento nel ritiro di Cavalese (16 e 17 luglio) con scarpe Mizuno da basket – quelle che da sempre richiede Zaytsev per giocare – dopo i quali l’atleta ha manifestato le proprie perplessità. «Le scarpe fatte arrivare in ritiro erano più consone alle mie esigenze ma mi hanno provocato ancora problemi, documentati e curati dallo staff medico della Nazionale. Ho fatto presente questo sperando che si potesse lavorare a una nuova soluzione » . Una passaggio che presumibilmente non sarà stato gradito in ambienti e federali ma soprattutto dallo staff medico chiamato in causa dall’atleta. Possibile che il presidente Cattaneo cerchi di far luce su questa vicenda.
SPONSOR TECNICO L’atleta, che ha comunque sottolineato «è vero sono un atleta sponsorizzato Adidas ma questo contratto non prevede l’utilizzo delle scarpe in Nazionale, io sono libero di usare qualsiasi marca di scarpe con l’Italia», ha chiamato in causa lo sponsor tecnico della Nazionale: «Succede che il problema delle scarpe l’ho tirato fuori io con il mio staff facendo presente alla federazione italiana
I PROBLEMI CON LE SCARPE CURATI DALLO STAFF MEDICO AZZURRO CATTANEO NON MI HA MAI CHIAMATO, DEI COMPAGNI SOLO UNO IVAN ZAYTSEV SULLO STAFF E LA SQUADRA
pallavolo che io avrei bisogno di un paio di scarpe, come sempre fatto e usato, da basket. L’ho fatto presente perché con Mizuno non conclusi una trattativa di sponsorizzazione ( probabilmente precedente a quella Adidas, ndr): con quel tipo di scarpe non mi trovavo». Una storia che Zaytsev riassume così: «E’ una storia strana che mi lascia un po’ di amaro in bocca e mi lascia deluso per come è andata a finire. Sono stato dipinto come un mercenario, una persona legata a un brand sportivo». Con lo Zar che comunque conferma che in verità una so- luzione si era trovata: «Ci sono state varie riunioni e ci è stato autorizzato l’utilizzo delle mie calzature in attesa che si fossero soddisfatte le mie richieste per il modello da basket con Mizuno » , tutto questo prima che scoppiasse il caso. «Viene fuori a mezzo stampa che c’è un problema calzature e si dice (il presidente Cattaneo, ndr) che io mi debba presentare in ritiro soltanto indossando calzature dello sponsor».
PRESIDENTE E COMPAGNI Zaytsev parla anche del proprio amore per l’azzurro «è una situazione surreale, difficile per l’amore che provo per la Nazionale. Non poter stare in gruppo con i ragazzi». Ma lo zar si sofferma anche sul presidente e sui compagni di squadra: «Cattaneo non mi ha mai chiamato. Nemmeno i compagni, a parte uno » . E conclude parlando della possibilità che possa aver dato fastidio a qualcuno: «Non so come un ragazzo che gioca e fa questo di mestiere possa dare fastidio “pretendendo”, mettendo in chiaro la sua posizione per rendere al meglio per la Nazionale».