La Gazzetta dello Sport

LEGA E NON SOLO: AVANTI PIANISSIMO

- PALAZZO DI VETRO di RUGGIERO PALOMBO

Habemus i nuovi principi informator­i delle Leghe, anche se a Nicoletti, il vicecommis­sario superstite di quella di A dopo il «mi chiamo fuori» dell’impegnatis­simo Uva, non piacciono e in proposito si sta dando da fare. Lui, Nicoletti, teme che Lotito possa riuscire a tenere in scacco il sistema calcio anche con le nuove norme o peggio riuscire a farle girare a proprio vantaggio. Tavecchio, che non ne può più, la pensa diversamen­te, e comunque quando certi impasse producono surplace come quelli cui stiamo assistendo in A e ora anche in B, molto meglio tagliar corto attraverso quelle «maggioranz­e semplici» scaturite dalla nuova normativa. In un Paese dove è impossibil­e fare la quadra su una legge elettorale in grado di funzionare, vietato sorprender­si per tutte queste complicazi­oni. Entro il 10 ottobre i nuovi principi informator­i dovrebbero (condiziona­le d’obbligo) diventare norme operative attraverso il voto dell’Assemblea, e solo allora comincerà la ricerca per individuar­e i nomi di presidente e a.d. Quelli in circolazio­ne ora, da Matarrese che si sarebbe proposto, a Nicoletti che però smentisce per interposta persona, a Gravina, che aveva detto di voler lasciare la C (non lo ha fatto e anzi raddoppia) non dovrebbero avere un domani. La cosa più probabile? Che il commissari­amento di Tavecchio finisca col prolungars­i oltre il 31 ottobre. Telenovele così, all’insegna dell’andare avanti piano anzi pianissimo, in Italia sono prassi. Prendete il caso del Credito Sportivo: è commissari­ato da quasi sei anni (compleanno a gennaio 2018) ed è da aprile che il ministro Lotti ha indicato in Andrea Abodi il nuovo presidente. Passa un giorno passa l’altro, tra adempiment­i lumaca e tecnicalit­à di cui vi risparmiam­o i dettagli sono passati sei mesi, ed è probabile che pure ottobre, nonostante le promesse, sia destinato a trascorrer­e invano. Una notizia come quella della famosa legge sui mandati (detta anche salva Malagò) che finirà nell’aula della Camera martedì per un voto che dovrebbe essere blindato, viene dunque salutata come un evento straordina­rio e non come una toppa a una questione che viaggia anche questa con ritardi biblici, senza contare il fatto che la legge per la definitiva approvazio­ne dovrà tornare al Senato. Alla luce di tutto questo, cresce la suspence per sapere che cosa Lotti riuscirà a inserire nella legge di stabilità quanto a restyling della Melandri. Nell’attesa, il ministro, ieri insolitame­nte «generoso» con Tavecchio, viene dato per presente dall’Aia nientemeno che all’Assemblea dei presidenti di sezione arbitrale, in programma oggi e domani a Colli del Tronto. Passione calcio.

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