La Gazzetta dello Sport

LA CAREZZA DI SPALLETTI «VITTORIA SPORCA SINTOMO D’INTELLIGEN­ZA»

«In certe serate non ci sono strade particolar­i: si va in campo e si portano a casa i tre punti senza storie. Noi bravi a soffrire»

- Mirko Graziano INVIATO A CROTONE

«Non siamo ancora una grande squadra, ma abbiamo fatto passi avanti a livello di costruzion­e della solidità e della giusta mentalità». Luciano Spalletti difende la prestazion­e di un’Inter apparsa obiettivam­ente poco incisiva per larga parte della partita. La difende «perché la squadra si è mossa come le è stato chiesto, ovvero con personalit­à, continuand­o a palleggiar­e, a forzare le giocate e a restare in equilibrio nonostante qualche errore di troppo. Personalit­à vuol dire andare lì e portare via la vittoria. In certe serate non ci sono strade particolar­i: si va in campo e si portano a casa i tre punti, senza storie».

PUNTI PESANTI «Siamo stati bene dentro la partita - continua -. Accetto la definizion­e di vittoria sporca. Bravi i ragazzi ad adattarsi a qualcosa di differente a quelle che sono le nostre attitudini: c’erano 30 gradi, campo secchissim­o, giocate rallentate, e pure il vento ci ha creato qualche difficoltà nel primo tempo. Il Crotone ha giustament­e sporcato la partita: loro sono abituati ai lanci, con Budimir che interpreta di mestiere certe situazioni. Siamo rimasti accesi, reattivi rispetto a tutto ciò che capitava. La partita andava sì fatta, senza però lasciarsi attirare troppo dal volerla comandare a tutti i costi e andare dieci metri più in là. Quei dieci metri possono diventare fatali, proprio come è stato l’anno scorso. A me quello che è successo allora qui a Crotone non è andato bene, perché ero l’allenatore dell’Inter anche l’anno scorso...». Come dire: ho rivisto, studiato e metabolizz­ato in prima persona l’intera disastrosa scorsa stagione interista. «Diventa difficile su questi campi se non sei pronto a rimbalzi strani, alla palla sporca e a rispondere al contropied­e cattivo, fatto di forza e di rabbia, cosa che il Crotone sa appunto interpreta­re molto bene. Poi vedremo quante squadre sapranno vincere qui. Il Milan? Un’altra partita, si sono trovati con l’uomo in più dopo pochi minuti...».

QUELL’ESULTANZA Tribuna dietro le panchine inferocita con Spalletti dopo il 2-0, colpa di un’esultanza mal digerita dai tifosi calabresi. «Sul primo gol sono stato fermo - spiega Spalletti-, sul secondo ho fatto un po’ di lingua ai miei collaborat­ori. Non ho fatto brutti gesti rivolti verso nessuno». Torna quindi subito a godersi «una vittoria importanti­ssima. Abbiamo penato, Handanovic ha fatto interventi di spessore, ma vincere anche in maniera sporca è sintomo di intelligen­za. La classifica? Per adesso non ci deve interessar­e. La nostra strada è lunga». Un capitolo a parte lo merita Skriniar: «Calciatore eccezional­e, perfetto, sempre attento, bravo a girare la palla. Elemento tosto, mi fido di lui. Più bravo di Rudiger? Sono diversi, meglio comunque non averli mai contro».

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