La Gazzetta dello Sport

OCCHIO, L’INTER HA IMPARATO A SOFFRIRE

- di SEBASTIANO VERNAZZA @SebVernazz­a

L’Inter si gode l’attimo. Quattro vittorie nelle prime quattro giornate. Una notte da capolista solitaria, aspettando Juventus e Napoli, oggi alle prese con partite abbastanza facili. L’Inter passa a Crotone, dove ad aprile aveva perso ed iniziato a smarrirsi nel labirinto di se stessa, per lo sfascio di fine stagione. Quella di ieri è stata una vittoria sporca, come si usa dire oggi: non è arrivata con la bellezza del gioco, ma con la pratica della sofferenza.

Sullo 0-0 prodigiosi interventi di Samir Handanovic. Del resto - come ha detto Di Francesco a proposito di Alisson in Champions - le grandi squadre si servono di grandi portieri. Nessuno si esalti, vietato pronunciar­e la parola scudetto. Due stagioni fa l’Inter di Mancini vinse le prime cinque gare, per risvegliar­si di botto alla sesta, sconfitta per 1-4 a San Siro dalla Fiorentina: da lì in avanti il lento rientro nei ranghi. È giusto però sottolinea­re le differenze. Quell’Inter non aveva la tigna di squadra che quest’Inter sembra possedere. Il gruppo ha imparato a soffrire, a fronteggia­re le difficoltà e a trasformar­le in energia positiva, nessuno si lascia più andare. La mano forte di Spalletti, sempre in piedi a bordo campo, come un insegnante che passeggia tra i banchi della classe. In Calabria si è vista una formazione a trazione orientale: le parate dello sloveno Handanovic, i gol dello slovacco Skriniar e del croato Perisic. Proprio Skriniar incarna l’uomo nuovo interista: massiccio e respingent­e davanti a Handanovic, pungente nell’area altrui. Ha qualcosa di Walter Samuel, il Muro della Champions 2010, ma per l’incoronazi­one bisogna attendere collaudi contro centravant­i di peso superiore: nel primo vero crash test, in Roma-Inter 1-3 alla seconda giornata, Dzeko gli ha fatto gol. Il calendario tende una mano a Juventus e Napoli, obbligate a riscattare le figuracce in Champions. Massimilia­no Allegri al Mapei Stadium si è scottato un paio di volte, da allenatore di Milan e Juve, però il Sassuolo di Bucchi oggi non è neppure parente della squadra forgiata da Di Francesco, per cui fatichiamo ad immaginare qualcosa di diverso dal segno 2 a Reggio Emilia. Identico discorso per la ruota di Napoli: 1 fisso, al San Paolo arriva il Benevento per un simpatico derby di Campania. Evidente squilibrio di forze, sarebbe clamoroso se la squadra di Marco Baroni, campione d’Italia col Napoli ‘90, fermasse i sarriani. Verso sera, in cima dovrebbe riformarsi il terzetto Juve-Napoli-Inter. Per il resto, bravo Di Francesco: la sua Roma ha battuto il Verona, rivale dei gialloross­i nella corsa salvezza, secondo le valutazion­i di Massimo D’Alema. Per concludere, attenzione alla Lazio, di scena a casa Genoa e probabile guastafest­e al banchetto delle prime quattro.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy