La Gazzetta dello Sport

Il Brescia non punge Pro Vercelli, bel pari Grassadoni­a è salvo

- Gian Paolo Laffranchi BRESCIA

Il bicchiere è mezzo vuoto per il Brescia, mezzo pieno per la Pro Vercelli. Paradossi di una classifica che vede Boscaglia in quotatranq­uillità e Grassadoni­a con la panchina a rischio. Ma il Brescia voleva vincere, dopo l’impresa di Parma, mentre la Pro Vercelli poteva farsi bastare un punticino, dopo tre tentativi a vuoto. E così è: 0-0, risultato anche logico ripensando al film di una partita per larghi tratti noiosa come un film uzbeko senza sottotitol­i. I numeri, che nel calcio dicono quasi quanto nel basket, indicano nel gol-chenon-c’è la medaglia a due facce che è adesso il Brescia. Minelli non subisce gol da 3 partite, cioè dalla prima di Gastaldell­o da titolare. Al tempo stesso, ancora manca all’appello la prima rete su azione (ad Avellino fu rigore di Caracciolo, al Tardini Ferrante ha segnato su punizione-cross di Furlan). E al Rigamonti l’attacco è ancora a secco (secondo pari senza gol di fila).

EQUILIBRIO La Pro Vercelli interpreta molto bene il primo tempo. Grassadoni­a cambia e non facendolo del resto rischiava il posto, ma così rischia pure di vincere, perché il suo 4-3-3 con un vitalissim­o Morra mette in difficoltà il 3-5-2 di Boscaglia. Le occasioni non mancano, Firenze si fuma il vantaggio colpendo il palo all’11’. Il Brescia fatica, anche se il neoacquist­o Rinaldi debutta bene dal 1’, lottando su ogni pallone nel tandem argentino composto con Ferrante. Entrambi si rendono pericolosi con inseriment­i aerei che però non spaventano Marcone. Nella ripresa Boscaglia rimette Bisoli e l’ex Caracciolo, che prova la girata di testa senza fortuna e reclama un rigore per intervento di Bergamelli. Il gioco è fermo per fuorigioco, invece, quando Gastaldell­o insacca da due passi. La pressione bresciana nel finale non dà effetti.

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