È il solito pazzo Pescara Salernitana salva a metà
Capone e Pettinari portano Zeman sul 2-0 fino a 12’ dalla fine Il pareggio è firmato da Sprocati e Minala: è ultimatum a Bollini
Il calcio non è una scienza esatta, ma quando in campo c’è una squadra di Zeman le partite con risultati imprevedibili sono quasi una certezza e il Pescara non sfugge a queste semplici regole. A Salerno, avanti due gol e con la Salernitana sull’orlo del baratro, ecco incassata la seconda rimonta consecutiva, questa volta nei 12 minuti finali. In pratica, la fotocopia di quanto accaduto con il Frosinone nella precedente giornata (dal 3-0 al 33). «Le rimonte subite sono arrivate soprattutto per nostri demeriti. Speriamo di fare tesoro degli errori commessi», è stato il laconico commento del boemo a fine partita. La Salernitana, per la seconda volta di fila all’Arechi, ha conquistato un pari in rimonta che non è servito a garantire tranquillità alla panchina di Bollini dopo una settimana turbolenta. «Siamo sempre in discussione e non possiamo fare altro che lavorare», ha detto l’allenatore.
TANTI ERRORI Il Pescara ha giocato producendo tanto, ma pure sbagliando molto. Poi sullo 0-2 un errore di Benali si è rivelato determinante perché prima Sprocati (tiro a giro) e poi Minala (tocco da pochi metri sugli sviluppi di una punizione) hanno ridimensionato il Pescara. E la Salernitana ha pure sfiorato la vittoria perché nel recupero l’incerto La Penna ha giudicato fuori area un intervento di Zampano su Vitale concedendo ai campani solo una punizione dal limite e non un sacrosanto rigore.
CAMBIO DI MODULO Bollini, dopo le esternazioni di Lotito, non ha cambiato modulo. Ha confermato il 4-3-3, ma ha schierato il difensore Vitale nel tridente offensivo consentendo alla squadra di giocare con il 4-5-1 in fase di non possesso. Non è servito a molto, però, perché dopo un incoraggiante avvio (occasioni per Sprocati e Vitale) il gioco dei campani si è involuto. E quando Zeman si è alzato dalla panchina è arrivata la scossa per il Pescara, che si è improvvisamente risvegliato. Il colpo di testa a lato di Pettinari (17’) si è trasformato in un campanello d’allarme per l’immobile difesa campana che, al 25’, ha concesso tempi e spazi a Zampano, bravo a servire a Capone un assist trasformato in gol. E la Salernitana? Ha avvertito la paura, Bollini ha cambiato posizione in campo ad alcuni suoi giocatori, ma è stato il Pescara a sfiorare il raddoppio (36’) con Del Sole, ipnotizzato da Radunovic.
CAMBIO DI PASSO Nella ripresa l’ingresso di Zito è servito a dare una scossa alla Salernitana, ma è stato il Pescara a gestire la partita con ripartenze micidiali, ma pure con errori madornali. Eppure, il Pescara è passato ancora, con il solito Pettinari. L’Arechi ha iniziato a fischiare e A contestare. Poi l’inatteso colpo di coda della Salernitana con i guizzi di Sprocati e Minala, che hanno evitato la seconda sconfitta consecutiva, ma che non sono serviti a placare l’ira del patron Lotito: «Non sono contento della prestazione della squadra. Il calcio è semplice e ognuno deve giocare nel ruolo a lui più congeniale». Frasi fin troppo chiare che suonano quasi come un ultimatum per Bollini in vista della gara di Vercelli.