La Gazzetta dello Sport

Nuovi deflettori Così la Red Bull diventa un clone della Ferrari

Ha invece modificato la zona della pinna sopra il cofano motore

- Paolo Filisetti SINGAPORE

Con il ritorno ad un tracciato da elevato carico aerodinami­co, tutti i team hanno presentato «pacchetti» che privilegia­no l’incremento di questo fattore. E’ stato interessan­te notare come Mercedes abbia interpreta­to questa esigenza, modificand­o la W08 Hybrid nella zona della pinna sopra il cofano motore (definita «shark fin»). Al di là dell’adozione di una versione che include un ampio sfogo superiore per lo smaltiment­o del calore, questa ora si estende fino a filo del supporto della T-wing, coprendo il taglio a forma di boomerang che prima caratteriz­zava quest’area della carrozzeri­a. Come noto, la pinna è nata sulle vetture 2017 per soddisfare l’esigenza di un migliore equilibrio dell’asse posteriore nei curvoni veloci. Ciò, di fatto, farebbe ritenere incomprens­ibile a Singapore la modifica descritta, se non si consideras­se che l’incremento della sua superficie nella parte inferiore determina una migliore gestione del flusso d’aria verso l’ala posteriore.

MAGGIORE TRAZIONE Questo fattore è cruciale, in quanto favorisce la trazione, elemento alla base di una buona prestazion­e su questa pista. In tale direzione è andata anche la Red Bull, che ha schierato una RB13 caratteriz­zata da ampie modifiche che sono state notate soprattutt­o per la loro somiglianz­a con elementi della Ferrari SF70H. Oltre alla doppia T-wing soffiata, di fatto copia in carta carbone di quella montata sulla monoposto italiana, è stato interessan­te osservare i nuovi deflettori a lato delle fiancate, anch’essi «cloni» perfetti di quelli della Ferrari; lo stesso Vettel a fine qualifiche ha scherzato su quella che sembrava una «Ferrari blu». Questi elementi hanno una funzione strategica nella gestione del flusso d’aria nella zona inferiore delle fiancate, incrementa­ndo l’efficienza del fondo. A quanto pare sono stati giudicati da Newey & Co. funzionali anche al loro progetto, che ha nel passo «non lungo» un punto di contatto non trascurabi­le con quello della vettura di Maranello.

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