La Gazzetta dello Sport

Valanga All Blacks Il Sudafrica a zero

Sembravano diventati vulnerabil­i, invece ad Auckland annientano gli Springboks: 57-0!

- Roberto Parretta

Altro che crepe. Gli All Blacks, nella partita più insidiosa, polverizza­no avversari e record, dimostrand­osi sempre più forti di quello che ci si immagina. Il 57-0 rifilato al Sudafrica a North Harbour (Auckland), nel 4° turno del Championsh­ip, entra nella storia dei più grandi successi della Nuova Zelanda. È lo scarto più ampio nei 94 scontri diretti, migliorand­o dopo solo un anno il +42 di Durban. Mentre era dal 2008 che gli Springboks non facevano scena muta (0-19 a Città del Capo).

MAGIC Il Sudafrica era imbattuto nel 2017: con le tre vittorie sulla Francia a giugno, le due con l’Argentina e il pari in Australia aveva ritrovato gioco, spirito e certezze che si erano sgretolate nel disastroso 2016. E arrivava ad Auckland con le credenzial­i giuste per poter mettere in crisi i bicampioni del mondo in carica. Che nelle ultime, con Australia e Argentina, avevano zoppicato. Senza dimenticar­e il k.o. di Wellington e il pareggio finale nella serie coi British&Irish Lions a giugno. Il problema è che da una squadra che stabilisce il record di vittorie consecutiv­e (18), non ci si aspetta altro. D’altronde in 30 partite aveva perso solo un’altra volta, con l’Irlanda a Chicago. Steve Hansen, da quando ha ereditato la squadra che Graham Henry aveva condotto al trionfo in Coppa del Mondo nel 2011, conta 68 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Visto che in mezzo ha vinto un’altro Mondiale, non si fatica a considerar­lo il miglior manager (chiamarlo allenatore è riduttivo) della storia. E in campo, a esaltare il gioco, c’è un n. 10 meraviglio­so: Beauden Barrett, a 26 anni, ha raccolto l’eredità della leggenda Dan Carter. Il sottomano con il quale ha restituisc­e l’ovale a Nehe Milner-Skudder per la meta del 17-0 è stato quasi irreale: più che un rugbista, è sembrato Magic Johnson.

WALLABIES Nel match che ha completato la giornata è arrivata la prima vittoria per l’Australia, che a Canberra ha sconfitto 45-20 l’Argentina. I Pumas, come una settimana fa in casa degli All Blacks, hanno chiuso avanti il primo tempo, grazie alla meta di Martin Landajo, ma nella ripresa sono crollati sotto i colpi di Israel Folau (doppietta), Sekope Kepu, Will Genia, Nick Phipps e Jordan Uelese, 20enne tallonator­e al secondo cap in Nazionale.

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AP Rieko Ioane, 20 anni, firma una delle otto mete degli All Blacks agli Springboks

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