La Gazzetta dello Sport

4 INTER FORZA

Salvata da Handa Lanciata da Skriniar

- Fabio Bianchi INVIATO A CROTONE @fabiowhite­s

I nerazzurri vincono a Crotone (2-0): quarto successo di fila, sono soli al comando. Ma che fatica: il portiere decisivo sullo 0-0. Nel finale segnano il difensore e Perisic

Almeno per una notte, l’Inter riassapora il dolce sapore della vetta solitaria. E stavolta non ringrazia i soliti noti. Non Icardi, decisivo nelle tre vittorie precedenti. E nemmeno tanto Perisic, anche lui sempre fondamenta­le. No, stavolta l’Inter ringrazia Skriniar e un fattore spesso determinan­te nelle stagioni felici: il fattore C. Che sembra l’acquisto più indovinato di questi primi passi del nuovo corso. L’Inter è stata fortunata a Roma, prima di scatenarsi. Ed è stata parecchio fortunata qui a Crotone, senza scatenarsi mai. Anzi. La squadra di Nicola, prima di arrendersi a un gol da calcetto dello slovacco, ha sfiorato più volte il vantaggio. Ma si è scontrato con San-mir Handanovic e l’insostenib­ile leggerezza del suo attacco. Perso l’attimo, ha perso pure la partita che non meritava affatto di perdere. Perisic poi al tramonto della gara ha dato il colpo di grazia. L’Inter ha giocato maluccio, sotto ritmo dentro all’afa di un’estate di ritorno, ma alla fine con caparbietà si è presa i 3 punti che le consentono di viaggiare a punteggio pieno e di guardare tutti, per ora, dall’alto. L’anno scorso proprio in questo stadio l’Inter sconfitta cominciò la sua discesa inesorabil­e verso il tunnel della mediocrità. E dell’esclusione dall’Europa. Ora invece consolida le ambizioni di successo. Sono segnali anche questi. Quando vinci partite del genere, si sa, significa che gli Dei del calcio stanno dalla tua parte.

ANDAMENTO LENTO Sarebbe riduttivo però liquidare la questione con la fortuna. In altri tempi, recenti e meno recenti, questa sfida l’Inter l’avrebbe ovviamente persa. Invece stavolta, nonostante le palesi difficoltà, la squadra ha mantenuto la compattezz­a, non si è mai lasciata andare, ha rischiato ma è riuscita in una giornata no a resistere prima e sfruttare le uniche «occasioni» poi. Anche in questo si vede la mano di Spalletti. L’Inter può essere anche bruttina, ma sempre solida. L’andamento lento della gara sembrava in un primo momento una tattica precisa dell’Inter causa caldo: teniamo in mano il pallino del gioco (67% di possesso palla), non rischiamo di scoppiare e poi ci diamo dentro nel secondo round. Dal canto suo, Nicola aveva disposto un Crotone messo in campo nel migliore dei modi con un 44-2 ordinato. Tutti più o meno dietro la linea della palla, bravissimi a chiudere ogni linea di passaggio e pronti a sfruttare le ripartenze. Da una di queste, per una palla persa da Joao Mario, Tonev ha creato il primo brivido ai nerazzurri, eluso da Handanovic. Questo perché la palla girava troppo lenta tra i piedi dei centrocamp­isti: Gagliardin­i sembrava la controfigu­ra di quello che si era esibito contro la Spal, Borja Valero impostava a fatica. E sui fianchi solo Perisic creava qualche fastidio, mentre Joao Mario sbagliava quasi tutto, inclusa l’unica occasione con un tiro sbilenco.

ALTRI BRIVIDI L’atteso cambio di ritmo del secondo round non è arrivato. Spalletti ha provato a dare una scossa con la sostituzio­ne Vecino-Gagliardin­i ma il motore non partiva. Pochi scambi in velocità, fasce poco utilizzate (Dalbert deludente), Icardi apatico e mai cercato. Il Crotone, sempre ben coperto e più reattivo, ha avuto presto un’occasione d’oro con Tonev lanciato da Barberis che beffava Miranda ma non Handanovic in uscita. Nemmeno il peri-

1I nerazzurri faticano e rischiano grosso contro i calabresi. Decisivo Handanovic Nel finale le reti dello slovacco e di Perisic Per una notte almeno primato in solitudine

colo corso ha dato la scossa all’Inter che continuava a traccheggi­are, incapace di mettere pressione alla difesa del Crotone ben guidata da Ajeti, sontuoso fino a quando non si è dovuto arrendere a un malore da calura. Di fatto, il Crotone in ripartenza era sempre più pericoloso dell’Inter ed è riuscito a crearsi un’altra ghiotta chance con Rohden, ma la sua spizzicata di testa a colpo sicuro è stata respinta da una prodezza di Handanovic. San-mir ok, ma il Crotone ha parecchi problemi da risolvere con il gol, visto che è a secco dopo 4 gare (bisogna andare al Venezia 1998-99 per ritrovare un bilancio così negativo).

E POI SKRINIAR Così dall’insostenib­ile leggerezza dell’attacco si è passati a una delle più classiche leggi del calcio: gol sbagliato, gol subito. Che in questo caso ha avuto il sapore della beffa, anche per come avvenuto. In una mezza mischia Skriniar, il migliore dell’Inter tra i giocatori di movimento, ha approfitta­to dell’indecision­e dei difensori nel buttare via il pallone rimasto lì e con una «puntatona» da bomber di calcio a 5 ha fatto centro. C’era ancora tutto il tempo per il Crotone di recuperare, ma l’Inter si è un po’ sciolta e ha fatto valere la maggior tecnica e la solidità citata prima. Nicola ha speso Tumminello forse troppo tardi finendo la gara con 3 punte, ma di occasioni nemmeno l’ombra. Dentro i sette minuti di recupero è stato Perisic a ritrovare la via del gol, a lui sì molto nota. Troppa grazia? Sì, certo. Ma la fortuna da sola non basta mai.

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di LUCA TAIDELLI
LA MOVIOLA di LUCA TAIDELLI
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