FERRARI DA SORPASSO
Pole di Vettel, Hamilton solo 5°: occasione Mondiale
Un giro da fiaba. Che lo riconcilia con i più critici e conforta chi lo aveva voluto in Ferrari perché lo riteneva capace di fare cose diverse dagli altri. Tante cose. Una delle quali, appunto, era il sapersi lanciare per la qualifica all’ultimo istante, ottenendo la «pole» senza sbagliare nulla. Ieri non è andata proprio così, ma tanto meglio, perché Sebastian Vettel ci ha anche offerto una toccata contro il muro (speriamo senza danni) che non gli ha impedito di tirare dritto ed esultare come un bambino felice poco dopo, quando i tecnici, via radio, gli hanno detto che il giro migliore era il suo. Eccezionale. Ed eccezionale la Ferrari che ha saputo cancellare il venerdì nero tornando al vertice con poche mosse azzeccate. Quelle che hanno fatto scivolare indietro la Red Bull e frenato la Mercedes.
SORPASSO La notte di Singapore ha rimesso a posto le cose, con Vettel e la Ferrari superiori a tutti di una spanna, come sempre è accaduto nel 2017 sui circuiti più tortuosi, da carico aerodinamico. Nulla di nuovo. Era proprio quello che ci si attendeva. Rifilare 4 decimi di distacco agli scatenati Verstappen (2°) e Ricciardo (3°) e poi 6 decimi a Raikkonen (4°), 7 decimi a Hamilton (5°) e 1’’4 a Bottas (6°) non è stato facile, però con la Ferrari è apparso naturale, scontato. Si è rivista la «rossa» imbattibile di Montecarlo e di Budapest. Il fatto che tra Vettel e le Mercedes ci siano le Red Bull è una grande cosa in chiave strategica, in quanto fornisce a Sebastian la possibilità di recuperare punti nella classifica iridata, se tutto dovesse andare liscio. Ma la corsa non sarà facile, a meno che Seb non riesca a fuggire. Perché accanto a lui ci sarà un Verstappen col quale si sono verificati parecchi screzi negli ultimi due anni. E dietro scatterà il furbo Ricciardo, decisissimo a puntare alla vittoria «perché ho una macchina che può farcela».
DELUSIONE TOTO Le Mercedes relegate in terza fila «non sono una bella cosa», come dice Toto Wolff, rassegnato al fatto che Hamilton dovrà limitare i danni, come ha fatto Vettel a Monza. Il GP d’Italia rappresentava un incubo per la Ferrari così come il GP di Singapore è l’incubo della Mercedes. Nelle restanti 6 gare, il duello sarà più equilibrato, sempre che la Red Bull non continui nella sua progressione.
BACCHETTA MAGICA Il salto di qualità della Ferrari, avvenuto nella sera di venerdì, si spiega semplicemente con un errore di messa a punto delle vetture, subito rimediato. E di colpo la SF70H è tornata la monoposto stabile, veloce nei cambi di direzione, sincera nella guida che si conosceva. Vettel ha aggiunto tanta classe e determinazione, come si può notare dalla netta differenza di tempi da Raikkonen, meritandosi i complimenti della sua squadra di ieri e del suo ex-compagno. «La pole è merito suo», ha commentato Ricciardo. «Vettel a Singapore da sempre va più forte degli altri», ha ribadito Christian Horner. «Il capolavoro è di Seb», ha voluto sottolineare pure Lauda.
RISCHIO MAX La Red Bull regina delle prime prove libere è stata ridimensionata ma fa ugualmente paura, considerando i tempi eccezionali di Ricciardo nella simulazione di gara e l’imprevedibilità unita alla velocità di Verstappen. Il quale non fa mistero di voler scavalcare Vettel alla prima curva. Po-