ALBERTO ZACCHERONI
NATO IL 1 APRILE 1953 A MELDOLA (FORLÌ-CESENA) RUOLO ALLENATORE
Zaccheroni è uno dei doppi ex di eccellenza se si parla di Milan e Udinese. A Udine è esploso come allenatore in Serie A, dopo tanta gavetta dall’83 (Cesenatico in C2) al 1995 (Cosenza, B). Nelle tre stagioni con l’Udinese ha vinto anche la panchina d’oro (199697), bissata al primo anno nel Milan (1998-99) quando riuscì a vincere il suo unico scudetto. In A ha allenato anche Lazio, Juve e Inter, mentre da c.t. del Giappone (2010-14) ha vinto la Coppa d’Asia e una Coppa dell’Asia orientale. troppe energie».
Prove generali a Udine, scudetto al Milan.
«Sarò sempre grato a giocatori come Maldini e Costacurta, gente che aveva vinto tutto e avrebbe anche potuto mandare a quel paese me e le mie idee. Invece mi seguirono e mi permisero di proseguire su concetti non condivisi dal club».
In effetti Berlusconi non la trattò benissimo.
«Io rispetto tutti, ma l’importante è che non mi si venga a dire cosa devo fare. Finché ci sono io, si fa a modo mio. Galliani mi offrì il rinnovo, ma non firmai perché non c’erano più le condizioni. Occorre sintonia. La verità è che se sei convinto delle tue idee, devi essere pronto a fare la guerra. Si tratta delle tue conoscenze, del tuo bagaglio, devi avere coraggio».
Montella non ha più i problemi che aveva lei. Ora il suo Milan dietro è tornato a tre.
«Montella è un tecnico intelligente, fa un calcio propositivo. Se parliamo di 3-5-2, però, mi viene subito da pensare a Suso, che non sarebbe messo nelle condizioni ideali. Vedrei di più magari un 3-4-2-1, oppure un 3-4-3 con Suso e Bonaventura esterni: sarebbe tantissima roba. In generale, in rosa ha tre ottimi centravanti, una marea di qualità a centrocampo e una difesa con caratteristiche adatte per giocare a tre. Bonucci con quel sistema si sente a casa sua, si sente coperto e può stare anche un po’ più alto».
Il Milan di quest’anno ha diverse soluzioni tattiche.
«Montella può sbizzarrirsi, metterci l’imprevedibilità, e poter cambiare tanto sarà una delle chiavi vincenti di questo Milan. Ha uomini che sanno costruire dappertutto. Solo che è una squadra da assemblare».
La «sua» Udinese come la vede?
«Rispetto a qualche anno fa da Udine passano giocatori con meno talento e meno capacità di spostare gli equilibri. Non ha più un’anima ben definita, ma Delneri è un maestro di calcio».